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Addio ad Attilio Ru, intagliatore del legno per quasi 60 anni

L’86enne si è spento nell'abitazione di via Castello 59, adibita anche a studio artigianale

Addio ad Attilio Ru, intagliatore del legno per quasi 60 anni
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Addio ad Attilio Ru, intagliatore del legno per quasi 60 anni. L’86enne si è spento nell'abitazione di via Castello 59, adibita anche a studio artigianale.

Addio ad Attilio Ru

Addio all'intagliatore del legno dell'Oltrestura. Attilio Ru si è spento martedì 10 ottobre, all'età di 86 anni, nell'abitazione di via Castello 59, adibita anche a studio artigianale. Così lo ricorda il figlio Maurizio: «Mio padre aveva una carattere mite, umile e schivo. Quando c'era l'opportunità di ritrovarsi, si tirava mai indietro. La sua passione coincideva con la professione che ha svolto per quasi sessant'anni. Praticava questo mestiere a casa propria. Quindi davanti al cancello c'era sempre un gran via vai di persone che rendeva viva la nostra dimora. Inoltre era anche un punto di riferimento per i vicini di casa. Tutti ne serbano un bel ricordo e, da alcuni, era considerato come un “nonno”».

L'inizio in bottega a 12 anni

Attilio inizia a lavorare in una bottega artigiana all'età di 12 anni. Qui viene adibito allo svolgimento di diverse attività, tra cui l'intaglio del legno. Raccontava come, all'età di 16 anni, fosse già in grado d'effettuare sculture complicate e che nessun altro riusciva a fare con tale precisione. Interviene ancora il figlio Maurizio: «Affermava sempre che era una dote innata, nessuno gli aveva insegnato. Pensava d'aver ricevuto un dono. Mai si vantava si possedere queste capacità». Quando la bottega chiude, Attilio trova lavoro alla Fiat, come operaio, dove lavora per 18 anni. Raggiunta l'età di quarantenne, nel 1967, decide di mettersi in proprio. Approfondisce il figlio Maurizio: «Ha sempre ricevuto molte richieste anche se il lavoro, nel tempo, si è modificato. Fino a vent'anni fa collaborava con le falegnamerie che richiedevano le sue sculture, in particolare il Mobilificio Bertetto di Ciriè. Ultimamente si dedicava al restauro di mobili antichi, dove c'era da recuperare solo una parte della figura in rilievo. Gli sembrava un lavoro più gratificante, ma delicato. Negli ultimi sette anni ha collaborato con la parrocchia San Vincenzo di Nole, per la quale ha scolpito delle immagini per l'organo e l'altare. Inoltre ha portato avanti opere per la parrocchiale di San Desiderio a Fiano. Ha scolpito, ancora, molte immagini sacre e crocifissi. Alcuni suoi lavori si possono ammirare negli edifici sacri delle Valli di Lanzo. Nel tempo libero partecipava alle escursioni in montagna. La sua meta preferita era il Rocciamelone. Inoltre, da giovane, era amante delle maratone. Nel 1989 ha partecipato a quella di New York, la più famosa».

L'ultimo saluto

Il funerale è stato celebrato venerdì 13 ottobre nella chiesa di San Desiderio. I familiari ringraziano tutti coloro che con scritti, parole di conforto e presenza sono stati vicini al figlio Maurizio, alla sorella Margherita, alla nipote Marta e all'affezionata Adelina.

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