Addio freddo record finalmente la primavera
Si sono registrati addirittura i -33,5°C del Monte Rosa o i -26 gradi del Palateau Rosa.
Addio freddo record Sulle Alpi si è arrivati a toccare i meno 33 gradi.
Addio freddo record
Freddo artico dopo il caldo record: il peggio sembra passato ma l’estremizzazione climatica è sempre più “estrema”. Non più di una settimana fa, gli amanti del caldo gioivano per un evidentemente precoce fine di un inverno tutto sommato equilibrato, con molta neve sui monti e freddo moderato un po’ ovunque e la natura ci ha regalato tutta la sua bellezza con il germogliare dei fiori, nel breve volgere di pochi giorni una decisa avvezione di aria artica “entrata” nel bacino del Mare Nostrum sia dalla porta della bora che dalla valle del Rodano ha riportato un deciso colpo i coda invernale, tale esso si può infatti definire.
Primavera con la neve
"E allora a gioire attualmente ci sono gli amanti del freddo, a caccia di record veri o presunti di freddo per il mese centrale della primavera. E, occorre stavolta dire, che i record ci sono stati, anche considerando i dati di serie climatologiche molto estese nel tempo, se è vero che sono stati ritoccati anche sensibilmente record delle temperature minime assolute anche trentennali”. Lo ha affermato Massimiliano Fazzini, Coordinatore del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale e docente dell’Università di Camerino
Sulle Alpi -33 gradi
“Tali situazioni si sono verificate soprattutto in alta quota, oppure laddove le pur scarse nevicate apportate dall’avvezione fredda e la serenità del cielo hanno favorito un forte raffreddamento degli strati troposferici a contatto con il suolo. E se sulle Alpi è stata quella di mercoledì scorso la giornata davvero gelida – con i -33,5°C del Monte Rosa – oltretutto “ventosi” e “umidi” a decretare un record assoluto del freddo difficilmente eguagliabile – ha continuato Fazzini - sulle regioni centrali e stata la scorsa notte a presentare condizioni favorevoli a un crollo delle colonnine di mercurio su valori decisamente invernali e diffusamente negativi.
A metà settimana si è assistito anche a un giorno di ghiaccio (anche la massima è rimasta “sottozero”) un po’ ovunque oltre i 1500-1700 metri, con valori minimi intorno ai -22, -24°C intorno ai 3000 metri e con minime che alle stesse quote non hanno superato -15°C . Il tutto senza dimenticare che in alcuni vicini “Polje” sloveni, a una quota di 750 m circa si sono toccati i -20°C.
Minime da brividi
Sono stati i rilievi, le conche in tramontane e i fondivalle più incassati dell’Appennino a far rilevare minime da brivido, con i classici poli del freddo dell’Appennino abruzzese a registrare valori davvero incredibilmente bassi di -20, -22°C per con massime tornate sopra lo zero. Ma anche città di pianura hanno fatto i conti con valori eccezionalmente bassi: due su tutte -0,5°C a Fiumicino e persino ai -2,1°C ad Alghero.
I danni all'agricoltura
Ora il problema, però, sono le essenze in fiore che diffusamente potranno subire danni non indifferenti . Fortunatamente, nel breve volgere di 48 ore, tutto il territorio nazionale annovererà temperature nuovamente nelle medie climatiche. Nel frattempo ecco alcuni valori termici estremi record mensili rilevati nelle ultime 24-48 ore: Capanna Margherita (VB) -33,5°C; Palateau Rosa (AO) 3560 m – 26,8°C (eguagliato); Cima Beltovo (BZ) 3.328 m – 23,7°C; Marmolada (BL) 3.342 m -23,6°C ; Cima Libera (BZ) 3399 m -23,5 °C; Piani di Pezza (AQ) 1450 m -22, Campo felice (AQ) 1.538 m – 21,7°C; Rocca di Mezzo (AQ) 1.280 m – 18,6°C.
Le previsioni
Nelle prossime ore, come si diceva, le temperature subiranno un deciso rialzo, per via dei venti di Scirocco che stanno soffiando a tratti anche con forte intensità in questo week end. Per la settimana che ci aspetta il tempo si manterrà vivace e instabile, almeno nella prima parte, con nuovi rovesci e anche qualche temporale ancora una volta più frequente al Centronord, ma questa volta possibile pure al Sud. Il tutto, però, accompagnato da un nuovo calo delle temperature.