Ungulati in azione a Valperga e Cuorgnè

Agricoltori sul piede di guerra: i cinghiali distruggono altri raccolti

La testimonianza di Lucio Sandretto, che ha visto le sue colture profondamente danneggiate.

Agricoltori sul piede di guerra: i cinghiali distruggono altri raccolti
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Il grido di allarme ancora dall'Alto Canavese. Agricoltori sul piede di guerra: i cinghiali distruggono altri raccolti.

Agricoltori sul piede di guerra: i cinghiali distruggono altri raccolti

Torna a farsi sentire forte la rabbia degli agricoltori del territorio altocanavesano che, nonostante le proteste e le manifestazioni delle settimane passate, continuano a fare i conti con i danni dovuti agli ungulati. Nei giorni scorsi, in maniera particolare nella zona tra Cuorgnè e Valperga, si è alzato il grido di allarme da parte di una serie di coltivatori e non solo che lamentano danno ingenti alle loro colture.

Mais distrutto dagli ungulati

Tra coloro che anche attraverso i social hanno voluto denunciare l’ennesimo scempio c’è il valperghese Lucio Sandretto, che con tanto di video ha rimarcato quanto successo nell’ultimo periodo. «Purtroppo la situazione è sempre più grave e di questo passo, davvero, rischiamo di dover chiudere bottega - spiega - Nei giorni scorsi i cinghiali per l’ennesima volta si sono infilati nei miei campi e hanno distrutto parte del futuro raccolto. Non è la prima volta ed a questo punto non sappiamo davvero più cosa fare. Io ero uno degli agricoltori che sono scesi in piazza a Torino per farci sentire e chiedere un intervento. Per ora, però, abbiamo sentito tante parole, mentre i fatti sono stati pochi».

Danni anche in periodi precedenti

Sandretto inoltre spiega che il problema si trascina da troppo tempo. «Basta vedere i campi che sono stati presi d’assalto in primavera. Nonostante abbia seminato per ben 4 volte il raccolto che andrò a fare è irrisorio. Oltre al danno, quindi, pure la beffa di aver speso soldi per poi avere solo le briciole. Gli enti preposti devono assolutamente fare qualcosa: non possiamo più aspettare, perché la situazione è ormai al limite».

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