Arrestati imprenditori per bancarotta fraudolenta: intestavano società a prestanome

Distrazioni patrimoniali per circa 11 milioni di euro.

Arrestati imprenditori per bancarotta fraudolenta: intestavano società a prestanome
Pubblicato:

Arrestati imprenditori, portavano al fallimento società intestate ad ignari prestanome o persone decedute.

Arrestati imprenditori

Hanno programmato e portato alla bancarotta diverse società gravate da ingentissimi debiti, intestandole a delle cosiddette “teste di legno”, perlopiù, nullatenenti di nazionalità rumena, senza fissa dimora.

Per questo motivo, la Guardia di Finanza di Torino, al termine delle indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha arrestato cinque persone, tre imprenditori e due commercialisti, residenti nel torinese e in Provincia di Cuneo.

Le accuse

Agli arrestati viene contestato di aver portato alla bancarotta fraudolenta aggravata e in concorso, tre società grazie alla spregiudicata regia di due commercialisti. Questi ultimi, in totale accordo con gli imprenditori, avrebbero posto in liquidazione le società, perché gravate da ingentissimi debiti intestandole a “teste di legno”, ovvero nullatenenti di nazionalità rumena, senza fissa dimora, mediante l’appropriazione e il successivo utilizzo di smart card ad essi intestati. Servendosi delle credenziali, sono state certificate pretestuose modifiche societarie.

I due commercialisti e due dei tre imprenditori coinvolti nella vicenda sono accusati a vario titolo anche dell’emissione e dell’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per quasi 5 milioni di euro. Al fine di ostacolare le indagini e l'individuazione dei responsabili, le predette società venivano trasferite in località inesistenti.

Società intesta a ignari prestanome o deceduti

In un caso, il “prestanome” è risultato del tutto ignaro della vicenda, in un altro, l’intestatario era, addirittura, deceduto in epoca antecedente all’assunzione della carica di liquidatore. La Procura della Repubblica di Torino ha proposto apposite istanze di fallimento nei confronti di tali società, che sono state accolte.

Al temine degli accertamenti sono state quantificate distrazioni patrimoniali per circa 11 milioni di euro.

Seguici sui nostri canali