Ciriè

Atti osceni davanti a minori: "Non riesco a controllarmi" e la castrazione chimica

L’ultimo episodio, nel 2021, in un parco-giochi della città con il conseguente arresto per atti osceni in presenza di minori

Atti osceni davanti a minori: "Non riesco a controllarmi" e la castrazione chimica
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Atti osceni davanti a minori: "Non riesco a controllarmi" e la castrazione chimica.L’ultimo episodio, nel 2021, in un parco-giochi della città con il conseguente arresto per atti osceni in presenza di minori.

Atti osceni davanti a minori

Nelle scorse settimane la notizia di un esibizionista lungo la ciclabile tra Ciriè e Nole. Non un fatto isolato, purtroppo. Perchè, proprio in questi giorni, emerge la vicenda di un ultrasessantenne che ha chiesto ai giudici la castrazione chimica.

Nel settembre 2021

Era in permesso per recarsi dallo psicologo ma non riuscì a controllarsi. Così si fermò davanti a un parco-giochi di Ciriè. Nel settembre 2021 un 62enne del Ciriacese fu arrestato dai Carabinieri della compagnia di Venaria Reale per atti sessuali in presenza di minori (in questo caso sotto i 14 anni). Il pensionato, già recidivo, seppur sotto sorveglianza da parte delle forze di polizia, fu sorpreso a masturbarsi davanti ad alcune bambine. Dei genitori lo videro e iniziarono a rincorrerlo. L’uomo si diede alla fuga, che si concluse dopo alcune centinaia di metri, all'arrivo dei Carabinieri e della Polizia Locale. L’ultrasessantenne fu quindi bloccato, dopo alcuni attimi di concitazione e, in questo modo, evitando di finire tra le mani dei genitori di alcuni bimbi presenti al parco giochi. Non ha scongiurato, però, il suo trasferimento al carcere di Ivrea. Dal momento in cui il soggetto era già sotto sorveglianza ma ha continuato nei suoi atteggiamenti scabrosi, questa volta è stato portato in cella. Sono quasi cinquant'anni che colleziona reati e condanne, passando dal carcere alle case lavoro e alle comunità.

«Non riesco a controllarmi»

Adesso sostiene di non riuscire a controllarsi da compiere atti osceni in luoghi pubblici e per questo ha chiesto la castrazione chimica. Il caso, come ha riportato nei giorni scorsi il quotidiano La Repubblica, è quello di un uomo di 64 anni. Il problema, come riferisce il suo avvocato del foro di Torino, , Maurizio Pettiti che pochi giorni fa l'ha difeso nell'ultimo processo, è che: «Gli è stato risposto che in Italia non è possibile ricorrere a questa forma di inibizione, se non per motivi oncologici. Ha già fatto tutte le misure di sicurezza previste dal codice, il suo è un ergastolo bianco. Lo stato ne esce sconfitto perché non trova rimedio a casi così tristi». Il responso per l'uomo è sempre di “disturbo antisociale di personalità”. Dopo l’arresto di Ciriè dalla casa di cura era passato al carcere di Alba (Cuneo), nella sezione casa lavoro. Aveva patteggiato sette mesi di reclusione e il giudice si era riservato di decidere. Dieci giorni dopo, perquisendo la sua camera nella struttura sanitaria, gli erano state trovate oltre 30 mila foto pedopornografiche e a Torino aveva patteggiato altri due anni. Lo psichiatra Giorgio Gallino aveva concluso: «La storia clinica e la letteratura scientifica dimostrano come la terapia farmacologica pur somministrata per lungo tempo non abbia mostrato alcuna utilità nel modificare i suoi tratti di personalità antisociale. Anche rispetto alla possibilità di impedire il reiterare reati sessuali, la cura psicofarmacologica è inutile».

La castrazione chimica

Nata come trattamento di tumori ormono-dipendenti (esempio un cancro alla prostata), la castrazione chimica è nota ai più soprattutto perché, in diversi Paesi del Mondo (non l'Italia), trova impiego come forma di pena per i reati a sfondo sessuale. Attualmente, i farmaci maggiormente impiegati per ottenere la castrazione chimica sono: gli anti-gonadotropinici, gli anti-androgeni non-steroidei e gli agonisti dell'ormone di rilascio delle gonadotropine. Oltre al calo della libido, la castrazione chimica riduce le fantasie sessuali, la capacità eccitazione sessuale nonché una serie di effetti collaterali spiacevoli, sia nell'uomo che nella donna. La castrazione chimica come forma di pena per i reati a sfondo sessuale è una pratica dagli effetti reversibili, adottata in diversi Paesi del Mondo, tra cui: Argentina, Australia, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, India, Indonesia, Israele, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna, Stati Uniti e Svezia.
Fabrizio Maffei

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