«Basta profanare la memoria di mio figlio Lorenzo»
La denuncia mamma Monica: «Da mesi “qualcuno” ruba i fiori che settimanalmente porto sul luogo dove ha perso la vita Lollo».
«Basta profanare la memoria di mio figlio Lorenzo». L’ultimo episodio di vandalismo domenica 22 maggio quando è stata addirittura divelta la segnaletica stradale in via Alle Fabbriche.
«Basta profanare la memoria di mio figlio Lorenzo»
«Basta profanare la memoria di mio figlio!» esclama Monica Belardi, mamma di Lorenzo Carnino, il sedicenne investito da un trattore, quel maledetto 10 luglio del 2016, in via alle Fabbriche. Pochi mesi fa si è anche accertato che Lollo, così era conosciuto da amici e conoscenti, perse la vita sopra un ponticello sul quale non sarebbero potuti transitare mezzi pesanti. Quindi il Comune di Caselle è stato obbligato a limitarne il passaggio e a porre la segnaletica adeguata, anche dopo le interrogazioni presentate dal consigliere d'opposizione Mauro Esposito in consiglio comunale.
Episodi vandalici che durano da sempre
Dopo aver messo in atto alla limitazione, però, sono ripresi con maggiore frequenza gli episodi di vandalismo al “ricordo” di Lollo. Racconta Monica Belardi: «Questi fatti spiacevoli vanno avanti da oltre cinque anni, praticamente da sempre. Ho voluto dare seguito a un'attività avviata dagli amici che, per primi, hanno posizionato una ghirlanda sul luogo in cui è stato investito mio figlio. Di solito il fiore veniva tolto con un taglierino. Ma domenica 22 maggio mi sono resa conto che avevano addirittura divelto la segnaletica stradale, probabilmente con un camioncino. Lunedì 23 ho segnalato immediatamente l'accaduto all'ufficio tecnico e alla Polizia Locale”.
La battaglia di mamma Monica
Monica Belardi, dopo la tragica morte del figlio, ha sempre continuato a insistere perchè i ponticelli di via alle Fabbriche venissero messi in sicurezza. L'ha fatto in due riprese, in altrettante sedute pubbliche, svoltesi nel 2021 e nel 2022. Nell'ultima assemblea, inoltre, ha anche aggredito verbalmente l'assessore Giovanni Isabella per essere stata presa a male parole in centro città. Il percorso per interdire il transito dei mezzi pesanti sul ponte è stato lungo e ha comportato l'intervento del Ministero. Resta un altro ponticello da controllare. Tuttavia, dopo aver ottenuto il risultato tanto agognato, sono ripresi, in modo più virulenti gli “attacchi”. Continua Belardi: «Comincio a pensare che siano gesti contro la mia persona per battaglia che ho portato avanti per il ponticello. Nella zona ci sono diverse aziende e, sicuramente, avrà danneggiato qualcuno. In passato credevo fossero dei ragazzi gli autori dello scempio. Quindi, per dissuaderli, ho esposto un cartello in cui si spiegava che “Una mamma non si stancherà mai di portare un fiore a suo figlio. Continuare a rubare o vandalizzare i fiori in ricordo di Lollo è un comportamento amorale che definisce chiaramente chi lo compie. Chi può essere infastidito dal ricordo di un ragazzino morto in questo luogo a soli 16 anni?". In seguito agli ultimi eventi i miei sospetti sono rivolti altrove ma non ho le prove. Umanamente parlando non ne comprendo il significato. Il mio intento è stato quello di evitare a un'altra madre di provare il mio stesso dolore. Rammento, infine, che nell'agosto del 2020, insieme a una mia amica, abbiamo salvato la vita a due ragazzini di 11 anni che transitavano in zona in bicicletta. Quello che è successo a Lollo non deve più capitare!».