Bimba muore al Regina Margherita: dimessa per quattro volte dal pronto soccorso di Aosta

Bimba muore al Regina Margherita: per quattro volte di fila era stata dimessa dal Pronto soccorso di Aosta.
Bimba muore al Regina Margherita
La piccola Valentina, 17 mesi, valdostana, è morta all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino dove era stata elitrasportata d'urgenza il 17 febbraio dall'ospedale Parini di Aosta.
Dimessa quattro volte
Per quattro volte i genitori l'avevano portata al pronto soccorso dell'ospedale valdoastano per una tosse e un'influenza che non passavano, ma i medici l'avevano sempre rimandata a casa. Era arrivata per la prima volata al presidio pediatrico Bearegaurd di Aosta il 5 febbraio e i medici l'avevano dimessa riscontrando una banale influenza, un'infiammazione delle vie aeree alte, avevano anche effettuato degli esami del sangue. Già il giorno successivo i genitori l'avevano riportata e un altro pediatra l'aveva dimessa, considerando stazionario il quadro clinico. Valentina però continuava a stare male e l'11 febbraio i genitori l'avevano nuovamente fatta visitare e stavolta il medico aveva riscontrato un peggioramento ma era comunque stata mandata a casa on una terapia di cortisone e paracetamolo e dell'aerosol. Ma è il giorno successivo che le cose precipitano: la sera del 12 febbraio Valentina viene nuovamente portata al pronto soccorso e qui le sue condizioni si aggravano ulteriormente, tanto da indurre i medici ad un trasferimento d'urgenza all'ospedale Parini di Aosta da dove è poi stata elitrasportata al Regina Margherita. Qui la piccola è arrivata con una grave insufficienza respiratoria e in arresto cardiaco. I medici sono riusciti in un primo momento a rianimarla ma poi hanno dichiarato la morte cerebrale. I genitori hanno dato il consenso all'espianto degli organi.
La denuncia
I genitori di Valentina però vogliono ora capire cosa sia successo e perchè la loro bambina sia morta. Il Pm Francesco Pizzato ha aperto un fascicolo per chiarire quanto accaduto. Le cartelle cliniche sono state sequestrate e i quattro pediatri che che hanno visitato la piccola sono stati iscritti nel registro degli indagati, un atto dovuto e a loro tutela.