ORRORE A TORINO

Bimbo di 5 anni lancia una gattina dal balcone, la cucciola è morta

La denuncia delle volontarie animaliste intervenute a recuperare la gattina.

Bimbo di 5 anni lancia una gattina dal balcone, la cucciola è morta
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Bimbo di 5 anni lancia una gattina dal balcone causandole lesioni fatali. Dopo la denuncia dell'associazione Sfigatte si è scatenata la polemica sui social.

Bimbo di 5 anni lancia una gattina dal balcone

Nella giornata di ieri, 28 giugno 2020, a Torino si è svolto l’ennesimo episodio di violenza contro gli animali: un bambino di 5 anni ha lanciato un micina di appena 3 mesi dal balcone di casa, procurandole lesioni talmente gravi che, dopo un vano tentativo di salvarla, la cucciola è morta in clinica tra atroci sofferenze. 

Come sembrerebbero aver testimoniato diverse persone, tra cui una volontaria intervenuta a recuperare la gatta, i genitori avrebbero perso di vista il bambino non riuscendo ad impedirgli di compiere il gesto: dopo l’accaduto però, nonostante tutti – genitori e altri condomini – si fossero affacciati al balcone osservando il corpicino della micia rantolare dal dolore, nessuno sarebbe intervenuto per soccorrerla.

A dare notizia del terribile accaduto è proprio il gruppo di volontarie “Le sfigatte“, intervenute sul luogo per recuperare il gatto e cercare di salvarlo. Di seguito il testo integrale del messaggio:

La denuncia dell’Associazione “Le Sfigatte”

L’associazione Le Sfigatte, che ha lanciato l’allarme ha condiviso sulla pagina facebook quanto segue:

“Ennesima vittima innocente dell’irresponsabilità e insensibilità umana”.
Siamo delle rompiscatole, siamo esagerate, i colloqui preaffido sono inutili, le reti ai balconi dispendiose e non necessarie (tanto il gatto è intelligente, se la cava da solo), poniamo condizioni eccessivamente rigide, non abbiamo fiducia verso gli adottanti, meglio prendere i gatti da un privato, non ci sono controlli e si fa più in fretta… Ecco, quello che ci sentiamo ripetere da tanto, troppo tempo e che tentiamo invano di smentire. Oggi, purtroppo, una storia ci dà ragione su tutti i fronti, ma lasciamo che siate voi a giudicare, con coscienza, almeno questa volta.

Sul sito dei colleghi di Prima Torino il resto della lettera e la risposta ad alcuni commenti polemici e astiosi al post rivolti a bambino e genitori.

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