Blackout in Valle Orco, amministratori esasperati: "Servizio peggiore rispetto a 20 anni fa"

"A fronte di bollette che gli utenti ricevono in modo puntuale e tempestivo, di certo non si può dire altrettanto del servizio erogato".

Blackout in Valle Orco, amministratori esasperati: "Servizio peggiore rispetto a 20 anni fa"
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Blackout in Valle Orco, Maria Laura Nugai (sindaco di Sparone), Mauro Peruzzo (sindaco di Locana), Domenico Aimonino (sindaco di Noasca), Guido Bellardo (sindaco di Ribordone) e Mauro Durbano (vicesindaco di Ceresole Reale) prendono carta e penna e scrivono esasperanti lamentando i disservizi

Blackout in Valle Orco, amministratori esasperati

Gli amministratori Comunali della Valle Orco scrivono esasperati a Enel e ai gestori della telefonia lamentando un pessimo servizio. Nei giorni scorsi infatti  Ceresole, Noasca, Ribordone, Loca e Sparone sono stati oggetto di blackout prolungati e dovuti a fenomeni atmosferici di lieve entità.

Fino a 36 ore senza corrente

"Considerato che dall’inizio dell’autunno si sono verificate numerose e prolungate interruzioni del sevizio elettrico e della linea telefonica che hanno interessato il territorio dei nostri comuni, rimasto isolato per ore, a fronte di fenomeni atmosferici di non eccessiva entità (poche ore di pioggia – 50/60 cm di neve) teniamo a manifestare pubblicamente il nostro disappunto e sconcerto. Nei giorni di giovedì e venerdì 14 e 15 novembre l’isolamento è durato - lamentano gli amministratori di Ceresole, Noasca, Locana, Sparone e Ribordone - per oltre 15 ore per tre interi Comuni (Ceresole Reale, Noasca, Ribordone), e in numerose frazioni di Locana e Sparone. Addirittura, in alcune frazioni, dopo 36 ore non si era ancora riusciti a risolvere il problema".

"Bollette puntuali, il servizio no"

"A fronte di bollette che gli utenti ricevono in modo puntuale e tempestivo, di certo non si può dire altrettanto del servizio erogato. Il fatto più preoccupante è che la qualità del servizio e la celerità con cui vengono gestiti i problemi sono diminuiti nel tempo, tanto da essere decisamente peggiori rispetto a venti anni fa. La vita in montagna è già di per se più complicata rispetto a quella di pianura. Certo non aiuta, chi decide di rimanere o venire a vivere quassù, il sapere che un temporale o qualche centimetro di neve possono determinare il caos più totale: assenza di elettricità prolungata, infatti, comporta l’impossibilità di utilizzare stufe e caldaie con avviamento elettrico, telefoni cellulari, congelatori, frigoriferi senza certezze sui tempi di risoluzione del problema. Senza dimenticare l’assenza del segnale internet, ormai indispensabile per moltissime attività e lavori.

Le richieste

"Per questi motivi - concludono - teniamo a:

  • sollecitare i gestori del servizio elettrico ad aumentare le risorse per la manutenzione sulle linee e a garantire una più tempestiva risoluzione dei guasti in caso di problemi.
  • Sollecitare i gestori dei ripetitori del segnale telefonico a dotare i ripetitori stessi di batterie e gruppi di continuità che possano garantire il segnale in caso blackout.
  • Sollecitare i rappresentanti degli enti sovraordinati, che spesso parlano di sviluppo delle terre alte, a farsi portavoce presso i suddetti gestori di queste problematiche affinché le stesse possano essere risolte, nella consapevolezza che non può esservi sviluppo per alcun territorio in cui non si riesca a garantire nemmeno i servizi essenziali come luce e copertura telefonica."

 

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