Volpiano

Bloccate all'estero dall'emergenza Coronavirus, famiglia si riunisce dopo un mese

la storia di Stefano Monaco, 51enne residente a Volpiano

Bloccate all'estero dall'emergenza Coronavirus, famiglia si riunisce dopo un mese
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Bloccate all'estero dall'emergenza Coronavirus, famiglia si riunisce dopo un mese

Bloccate all'estero

Ci sono voluti due voli e un trasferimento notturno in automobile, ma finalmente ha potuto riabbracciare la sua famiglia. E'la storia di Stefano Monaco, 51enne residente a Volpiano e sposato con una donna originaria del Marocco dal quale ha avuto una bambina, Sofia, di appena 18 mesi. Entrambe rimaste bloccate all'estero per settimane a seguito dell'emergenza sanitaria. Dopo più di un mese la famiglia si è riunita, fortemente provati, nel terminal 2 di Milano Malpensa, ma, quel che più conta, insieme.

La storia

Agli inizi di febbraio, la moglie e la figlia partono alla volta del Marocco, destinazione Marrakech, dove risiede appunto la famiglia di lei. Un viaggio dettato da diverse motivazioni, e non certo per turismo. All’epoca, sembra passato un secolo, l’epidemia di coronavirus pareva essere un problema localizzato nei Paesi dell’Estremo Oriente, ben lontano dunque dall’Europa. In Italia, tutto procedeva regolarmente. La situazione, però,  è rapidamente peggiorata. A quel punto, Stefano, in anticipo rispetto alle previsioni, compra due biglietti aerei per far rientrare all’aeroporto di Torino Caselle sua moglie e la bambina. Era sabato 7 marzo. Nella notte, si terrà l’ormai celebre conferenza stampa del premier Giuseppe Conte che estenderà la zona di sicurezza a tutto il territorio nazionale. Mentre alcuni cercavano di tornare in fretta e furia dalla propria famiglia prendendo d’assalto le principali stazioni ferroviarie del Nord, sono state cancellate numerose tratte aeree da e per l’Italia. Poche ore dopo, infatti, i biglietti comprati poco prima vengono rimborsati e il volo cancellato. Niente da fare. Inizia quindi il turbinio di telefonate e mail al Consolato e alla Farnesina per cercare di trovare una soluzione. Riescono a trovare un volo per Lione, ma anche quello viene cancellato dopo appena 24 ore. L’emergenza coronavirus è ormai dilagata anche nel resto d’Europa. A quel punto è subentrata la frustrazione, per una situazione che sembrava irrisolvibile.

Il commento

«Nel pomeriggio di mercoledì 18 marzo – racconta Stefano – arriva la telefonata che aspettavamo: il Consolato ci informa che il giorno successivo sarebbero partiti quattro aerei, due da Marrakech e due da Casablanca, diretti verso l’Italia. Prenoto subito due biglietti. Il giorno successivo, alle 19, partono. Dopo uno scalo a Roma Fiumicino, arrivano finalmente a Milano Malpensa. Io, munito ovviamente di autocertificazione, sono andato a prenderle in aeroporto. Per le misure di sicurezza, le operazioni di sbarco sono state molto più lente del solito, poiché scendevano dall’aeroplano a piccoli gruppi. Fino all’ultimo ho avuto l’impressione che qualcosa potesse andare storto». E’ ormai passata la mezzanotte. Al terminal, i parenti sono in trepidante attesa del ritorno dei loro cari. Gioia e sollievo sono i sentimenti che ripagano la lunga attesa di notte. Faranno rientro nella loro casa di Volpiano solo alle prime luci dell’alba. Stanchi, ma finalmente insieme.

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