Buoni fruttiferi: Poste italiane condannata dal Tribunale di Vercelli
Quando uno dei due titolari muore Poste Italiane deve versare l'intero valore al superstite.
Buoni fruttiferi: Poste italiane condannata dal Tribunale di Vercelli. Quando il documento ha doppia intestazione e uno dei due titolari muore l’altro deve avere l’intera somma. A raccontarlo i colleghi di Notizia Oggi Vercelli.
Buoni fruttiferi
Il Tribunale di Vercelli ha emesso una sentenza che fa giurisprudenza. Sentenza che consentirà a chi si trova a detenere Buoni Postali cointestati a un defunto, di avere l’intero ammontare del deposito.
La sentenza
Lo ha stabilito il Giudice Simona Francese in data odierna, 17.07.2018. Il Giudice ha sancito il diritto del cointestatario di un buono postale fruttifero con clausola PFR di poter riscuotere interamente il buono postale senza la quietanza congiunta degli aventi diritto (senza la quietanza degli eredi del cointestatario deceduto).
Il commento dell’avvocato
Lo comunica l’avvocato Giuseppe Chiarella di Lecco patrocinatore della causa, che commenta: “Si tratta di un importante provvedimento che finalmente condanna Poste Italiane a rimborsare i titoli legittimamente detenuti dal possessore. Poste Italiane s.p.a. infatti è solita non rimborsare il buono se non dietro presentazione della quietanza congiunta di tutti gli aventi diritto. Comportamento, quest’ultimo, ritenuto contrario alla Legge da parte del Tribunale vercellese. L’ordinanza del Tribunale di Vercelli è la prima con cui il predetto Tribunale si pronuncia e che comunque si incanala in una serie di altrettanti provvedimenti favorevoli dei tribunali liguri (es. Imperia) e lombardi (Milano, Monza e Lecco)”.