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Canavesano bloccato all'estero per emergenza coronavirus

Dario Dighera, allenatore di calcio che attualmente è in Oman, si trova di fatto costretto a restare a Muscat.

Canavesano bloccato all'estero per emergenza coronavirus
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Canavesano bloccato all'estero per emergenza coronavirus. Dario Dighera, allenatore di calcio che attualmente è in Oman, si trova di fatto costretto a restare a Muscat.

Canavesano bloccato

La situazione dovuta al «Coronavirus» non solo sta mettendo in difficoltà l’intero sistema Italia. Anche alcuni nostri connazionali, che sono attualmente all’estero, tra lavoro e vacanze, risultano «bloccati» da ciò che sta accadendo sia nel nostro Paese che ne resto del mondo. Tra di loro c’è il canavesano Dario Dighera, allenatore di calcio che attualmente è in Oman e che si trova di fatto costretto a restare a Muscat, dove attualmente vive.

Il racconto del tecnico

«E’ una situazione a dir poco paradossale, perché purtroppo essendo italiano di fatto non posso uscire dalla nazione in cui sono attualmente - spiega, telefonicamente, il tecnico di Vialfrè - In questo periodo sono alle prese con la possibilità di un nuovo ingaggio importante, questa volta in Qatar, ma non mi lasciano partire alla volta di Doha. Il rischio è che mi venga cancellato il visto di lavoro e di conseguenza di perdere tutte le opportunità che ho in questo territorio». Dighera, il quale da alcuni anni ha scelto (con risultati eccellenti) di lavorare lontano dalla madre patria, si dice preoccupato e anche frustrato da quanto sta vivendo. «Sono a 7mila chilometri da casa e le notizie che giungono qui mi fanno giustamente alzare il livello di guardia. Perché in Italia, in Canavese, c’è la mia famiglia. A rendere le cose ancora più complicate, poi, è la mancanza di informazioni ufficiali e concrete da parte della nostra ambasciata. Ciò che ci viene detto a noi che per lavoro siamo in questa zona del Medio Oriente è il minimo indispensabile. Ecco perché, alla fine, un po’ di apprensione si sta creando».

Ansia lavorativa

Anche la già sottolineata situazione lavorativa del mister canavesano aggiunge ansia. «A fine marzo concludo il mio periodo operativo in Oman. Mi è giunta un’offerta da Doha e proprio in questi giorni con il mio agente (che a sua volta è bloccato a Rovereto, ndr), e con il mio staff avremmo dovuto incontrare il presidente di questa squadra del Qatar per discutere i dettagli dell’operazione. Molto probabilmente saranno loro a raggiungermi a Muscat per chiudere l’accordo. Però il rischio è comunque che finché la situazione non migliora in Italia e nel resto del mondo, essendo italiano e quindi in parte “bollato”, io debba resta bloccato senza poter fare altro. Sento naturalmente i miei cari, cerco di avere informazioni su cosa sta accadendo, però tutto mi pare inverosimile. Hanno pure sospeso ogni volo da qui a Milano e quindi rientrare a casa per adesso mi è impossibile». La speranza è che tutto si risolva in fretta: «Assolutamente. In primis, per la salute di tutti, quindi per quello che è il mio futuro lavorativo. E’ un’occasione che non voglio perdermi»

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