Cani avvelenati con würstel riempiti di chiodi, brutto episodio a Cuorgnè
«Se proprio avete problemi con me non prendetevela con i miei cani»
Cani avvelenati con würstel riempiti di chiodi, l'appello del padrone: «Se proprio avete problemi con me non prendetevela con i miei cani».
Cani avvelenati con würstel riempiti di chiodi
Brutto episodio di maltrattamento di animali a Cuorgnè: in località Torre Meggi sono stati dati dei bocconi avvelenati a sei cani. La brutta avventura è capitata agli amici a quattro zampe di Chirstian Bianco: «Rientrato dalla mia corsa quotidiana ho trovato la porta di casa forzata, i cani in giardino e dei würstel per terra. Li ho subito esaminati e ho trovato in ognuno dei chiodi!».
La corsa dal veterinario
Subito è scattato il panico: «Ho chiamato degli amici che mi aiutassero a trasportare i cani dal veterinario. Gli è stata fatta una specie di lavanda gastrica. Uno dei cani non è riuscito a espellere subito i chiodi e ho dovuto, per qualche giorno, metterla a dieta e verificare le feci fino a quando non ho avuto la certezza che i chiodi fossero stati espulsi senza conseguenze».
Tanti dubbi e quella denuncia...
Una vicenda che Bianco non si spiega. «Vivo isolato, i cani hanno a disposizione 40mila metri quadri di bosco completamente recintati: non vanno in giro a dare fastidio», racconta. Ma che a qualcuno quei sei cani, dei meticci di molosso sui tre anni, salvati da Christian anche dopo situazioni di maltrattamenti, diano fastidio inizia a essere un forte sospetto. «Due mesi fa è stata presentata una denuncia per maltrattamenti contro di me alla polizia locale di Cuorgnè. Gli agenti sono venuti e hanno trovato tutto in ordine».
«Avrei preferito mangiarli io, quei chiodi…»
È, infatti, alla comandante dei vigili, Linuccia Amore, che Christian si è rivolto dopo l’avvelenamento. «Mi ha detto di fare denuncia immediata ai Carabinieri, cosa che ho fatto». La paura che qualcosa d’altro possa accadere però c’è: «Adesso, oltre alle telecamere che già avevo, ne ho installate altre, in modo da proteggere me e, soprattutto, i miei sei compagni: Inga, Porum, Rodrik, Raiot, Ghisla ed Erik». Quindi un appello: «Se qualcuno ce l’ha con me, non se la prenda coi miei amici. Avrei preferito mangiarli io, quei chiodi…»