Carceri di Ivrea sovraffollate
«Poliziotti sotto organico e nelle celle casi sempre più critici tra detenuti» .

Le carceri di Ivrea hanno una capienza regolamentare di 194 posti. Invece al 31 agosto scorso si sono contati 238 detenuti (75 gli stranieri). A lanciare nuovamente l’allarme per il sovraffollamento è il sindacato della Polizia penitenziaria.
Carceri di Ivrea sovraffollate
Mercoledì 14 settembre 2022 Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe, ha infatti condotto un sopralluogo. Ed i conti non tornano nemmeno sull’organico: quello previsto a Ivrea è di 182 unità. Viceversa sono 165 gli agenti effettivamente presenti. «Da tempo, gli appartenenti al Corpo si trovano in una notevole situazione di disagio a causa della carenza di organico in tutti i settori, della mancanza di vestiario, delle difficoltà di assicurare una costante manutenzione delle strutture: la Polizia penitenziaria tiene duro, nonostante le mille difficoltà - ha dichiarato Capece - Ed è grave che latitano gli interventi per porre rimedio a tutte le criticità del Piemonte penitenziario che il Sappe denuncia da mesi. Avremmo anche bisogno di maggiore collaborazione di alcuni direttori nelle relazioni sindacali e nel rispetto degli accordi sottoscritti, soprattutto nei penitenziari di maggiore importanza. Ma è assurdo che una Regione grande come il Piemonte non abbia, in ogni istituto, un direttore titolare ed un funzionario di Polizia penitenziaria a comando dei Reparti».
Il sindacato denuncia episodi avvenuti nel primo semestre 2022
Non solo. I sindacato ha anche denunciato gli episodi avvenuti a Ivrea nel corso del primo semestre 2022: dieci gli atti di autolesionismo, un decesso e tre tentati suicidi, mentre un detenuto è stato salvato in extremis dai poliziotti della Penitenziaria. Infine, sono state dieci le colluttazioni registrate. «Ogni giorno nelle carceri piemontesi succede qualcosa ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre - ha aggiunto Capece - Il Sappe denuncia da tempo che le carceri sono diventate un colabrodo per le precise responsabilità di ha creduto che allargare a dismisura le maglie del trattamento a discapito della sicurezza interna ed in danno delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria. Sono decenni che chiediamo l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene. Ma serve anche più tecnologia e più investimenti: la situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza, pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose. I decreti svuota-carceri, che più di qualcuno continua ad invocare ad ogni piè sospinto, da soli non servono: serve una riforma strutturale dell’esecuzione, serve il taser per potersi difendere dai detenuti violenti e la dotazione di body-cam». Alle sue parole fanno eco quelle di Vicente Santilli della segreteria regionale: «I poliziotti, in Piemonte, si trovano in una costante e notevole situazione di disagio a causa della carenza di organico in tutti i ruoli, nonché per la mancanza di vestiario, a cui si continuano a sommare gli eventi critici commessi da detenuti con patologie di natura psichiatrica».