Carni avariate all'ospedale di Ciriè

Possibili carni avariate. Tutto è nato dall'inchiesta partita dalla Toscana ad opera dei Nas.

Carni avariate all'ospedale di Ciriè
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Carni avariate alla mensa dell'ospedale, sospeso fornitore.  Stop  alla ditta appaltatrice di carni bianche e uova  da parte dell'Asl alla mensa  del nosocomio di Ciriè.

Carni avariate sospeso fornitore

"Delle carni avariate potrebbero essere finite nei piatti dei degenti degli ospedali di Orbassano e Ciriè...". A diffondere  la notizia è stato il Tg3 regionale, nell'edizione serale di ieri, mercoledì 8 novembre. L'inchiesta "malacarne" è condotta proprio in questi giorni dai Nas di Firenze portando i Carabinieri a indagare anche in Piemonte. Anche l'ospedale ciriacese tra i clienti della Alessio  di Monsummano Terme al centro dell'inchiesta.

Decisione  Asl

La ditta  del pistoiese al centro dell'inchiesta nel mese di marzo 2017 si è aggiudicata l'appalto per fornire alla mensa dell'Ospedale di Ciriè carni bianche e uova. L'appalto scadrà nel marzo 2018. ma da oggi, giovedì 9 novembre, in via precauzionale, l'AslTo4 ha sospeso  gli ordini. "Peraltro - riferisce il direttore generale Aslto4 Lorenzo Ardissone - tutte le derrate sono soggette a costanti controlli. Hanno sempre avuto esiti positivi  nell'ambito dell'HACCP, il cui responsabile  è il direttore sanitario del presidio". Nella giornata di oggi, giovedì 9 novembre, il provvedimento: "Ci siamo sentiti  con l'Azienda San Luigi, rifornita dallo stesso fornitore. Abbiamo così deciso di chiedere chiarimenti  allo stesso  circa le notizie stampa prima di ulteriori provvedimenti" conclude Ardissone.

Vasta truffa

La truffa, dalle indagini dei Nas, coinvolgerebbe  almeno sei regioni. Oltre al Piemonte anche Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Toscana e Veneto. Dagli accertamenti delle forze dell'ordine la ditta fatturava 6 milioni di euro l'anno grazie agli appalti pubblici. Infatti  presentava l'offerta più vantaggiosa ma gli alimenti inviati a ospedali, scuole e caserme  sarebbero stati avariati. Ai domiciliari i 4 titolari  della ditta e il commercialista che dovranno rispondere di frode in pubbliche forniture, commercio di sostanze  alimentari nocive e falso. Tra i 19 indagati commercianti e veterinari delle Asl di diverse regioni per omesso controllo.

 

 

 

 

 

 

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