Castellamonte

Caso Rosboch questa sera a Un giorno in Pretura

Su Rai 3 la seconda e ultima puntata sul processo di Primo grado.

Caso Rosboch questa sera a Un giorno in Pretura
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Caso Rosboch questa sera su Rai 3 l'ultima puntata del processo dell'omicidio che ha sconvolto il Canavese.

Caso Rosboch, rivive il processo

Il dramma e il dolore che ne è conseguito dell’omicidio di Gloria Rosboch è riemerso, è tornato a galla, con un semplice colpo di telecomando. Questa sera, domenica 17 maggio 2020, su Rai3 per il ciclo un Giorno un Pretura condotto da Roberta Petrelluzzi andrà in onda la seconda e ultima puntata del processo di primo grado per la morte della professoressa di Castellamonte. La scorsa settimana, nella prima puntata, sono sfilati in aula come testimoni i genitori di Gloria Rosboch, la madre Maria Luisa e il padre Ettore, poi due amiche dell’insegnante, una cugina che hanno patteggiato il profilo della vittima, di quella donna ingannata con il sonno di una vita in Francia, in Costa Azzurra: «Mi ha scritto - racconta Anna, un’amica, ai giudici in aula riferendosi a Gloria - che con lui condividerò il lavoro e la sua solitudine. Era felice perché sarebbe diventata indipendente e lì ad Antibes poteva vivere Gabriele alla luce del sole; a Castellamonte invece no».

L'interrogatorio a due

Di maggiore impatto, probabilmente, il contraddittorio tra i due uomini alla sbarra: Gabriele Defilippi e Roberto Obert. La coppia di amanti che hanno concorso nell’omicidio della donna. Ad un mese dall’arresto si ritrovano per la prima volta uno di fronte all’altro in Procura, nell’ufficio del Procuratore capo Giuseppe Ferrando che li ascolta scaricarsi uno nei confronti dell’altro la responsabilità di quanto accaduto. Il più anziano dei due che gli rinfaccia di essere «malvagio, magari avresti fatto secco anche me. Dillo che hai architettato tutto tu». E seduto a mezzo metro di distanza, con allespalle due poliziotti della penitenziaria pronti ad intervenire se la discussione fosse trascesa, Gabriele ribatte le accuse: «Dillo: tu hai tirato il collo con quel cappio. Mi crei disgusto: hai rubato tu i suoi soldi e tu l’hai uccisa. Sono stato arrestato per le tue accuse. Sono andato fuori di testa in quegli istanti, ero pietrificato mentre lui la uccideva». E piange anche Gabriele. «Mi fai schifo, io non ho più paura di te».

La confessione

Tutte accuse che verranno poi smontate dalla confessione dello stesso Defilippi che dirà essere stato lui l’autore materiale del delitto tanto da essere condannato a 30 anni di carcere e a 19 Obert. Il tutto, poi, sullo sfondo della relazione omosessuale tra i due, il fidanzato di Obert, che ha deposto in aula, che sapeva che il suo uomo lo tradiva con Gabriele e che insieme frequentavano a Torino una zona detta dei «lumini», luogo di incontro tra gay e scambisti. Ed è la madre del giovane assassino, Caterina Abbattista, che spiega come suo figlio abbia conosciuto Obert. «Io era amica di Obert, per me era era come un fratello così come il suo fidanzato. Mi hanno nascosto la loro relazione perché ovviamente io non l’avrei mai approvata: Roberto 54 anni e mio figlio 20 non sarebbe stata una cosa normale da accettare. Sono stata tradita: mio figlio con il mio migliore amico. Se Gabriele e Roby si chiudessero in camera non lo so; forse lo facevano quando io lavoravo. Con me in casa non hanno mai fatto nulla. Io mi fidavo di Roberto Obert e del suo uomo: sapevano e non mi hanno detto niente».

 

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