Castellamonte: chiesta la cittadinanza onoraria per Martini, Forma e Galasso

Per non dimenticare e per omaggiare tre uomini straordinari legati alla città della ceramica.

Castellamonte: chiesta la cittadinanza onoraria per Martini, Forma e Galasso
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Castellamonte: chiesta la cittadinanza onoraria per Martini, Forma e Galasso. Per omaggiare tre uomini straordinari legati alla città della ceramica.

Cittadinanza onoraria di Castellamonte

Oggi più che mai, è necessario che i giovani sappiano, capiscano e comprendano: è l’unico modo per sperare che gli orrori di tutte le guerre non si ripetano. Proprio per non dimenticare mai, ma anche e soprattutto, per omaggiare tre uomini straordinari molto legati a Castellamonte, il Club Turati del Canavese ha chiesto ufficialmente al sindaco, Pasquale Mazza, di conferire la cittadinanza onoraria a Marcello Martini, Renzo Forma e Silvio Galasso Poletto. Un gesto che sarebbe un pensiero di gratitudine e riconoscenza da parte di tutta quanta la comunità per tre castellamontesi «doc».

Marcello Martini

«Il coccodrillo è verde.... Beatrice ti saluta». E’ il giugno 1944, Marcello ha da poco compiuto 14 anni. Ma non è un gioco di parole tra adolescenti. Il giovane Martini ascolta radio Londra, il suo compito è quello di intercettare i messaggi in codice trasmessi e capire quando avrà luogo il prossimo lancio di paracadutisti alleati. Suo Padre Mario, nome di battaglia «Niccolai», è il comandante militare del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) di Prato, collabora con Radio Cora e coordina da terra i lanci notturni di paracadutisti alleati. Marcello l’8 Giugno prenderà parte ai preparativi di uno di questi lanci; questa azione segnerà la fine della sua breve esperienza di partigiano e l’inizio di quella drammatica di deportato politico. Il 9 Giugno sarà infatti arrestato assieme ai componenti della sua famiglia. Condotto al carcere delle Murate a Firenze, dopo pochi giorni sarà trasferito a Fossoli e da lì deportato nel Konzentrationslager di Mauthausen. Un adolescente in lager. «In quei giorni la vita a Mauthausen non aveva certo molto valore, la morte era ovunque in agguato» racconta Martini, che ha ben impresso in mente anche il 5 Maggio del 1945: «Incerto e un po’ timoroso mi avviai verso l’Appellplatz che pullulava di compagni. In quel momento faceva il suo ingresso in campo il primo automezzo americano circondato da deportati che urlavano di gioia. I due americani che scesero dal veicolo furono letteralmente sepolti dalla folla: in quel momento magico tornavamo ad essere uomini».

Renzo Forma e Silvio Galasso

Con la cittadinanza onoraria, fanno sapere dal Club Turati, il paese della Ceramica ha l’occasione giusta per ricordare due altri grandi uomini al servizio della comunità e della gente. Renzo Forma fu uno stimato e conosciuto notaio e apprezzato senatore della Repubblica. Nato a Castellamonte il 29 novembre 1916 Forma è stato per anni una figura di spicco non solo della politica locale e nazionale ma anche della vita culturale e sociale della città. Figlio del notaio Luigi Forma, che fu il primo sindaco di Castellamonte nel secondo dopoguerra, Renzo, dopo essere stato assessore alle finanze per l’allora Provincia di Torino, approdò al Senato a Roma nel 1963 e fece parte del Parlamento italiano per sei legislature consecutive. Renzo Forma era anche un grande appassionato di poesia, che gli era rimasta accanto, come un fedele amico, nel momento più duro della sua vita, durante la prigionia in Germania, quando rischiando di essere giustiziato dai nazisti trovava nei versi e nei fogli scritti il rifugio da un mondo crudele che senza umanità gli aveva strappato gli anni più belli della gioventù. Per Silvio Galasso «parla» il Decreto ministeriale 4 maggio 2012 con cui al Luogotenente, nato il 6 marzo 1946 a Castellamonte, e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Arma dei carabinieri con la seguente motivazione: «Con straordinaria abnegazione e spirito d'iniziativa, ha sempre svolto il servizio nell'Arma esercitando un'azione di comando autorevole ed efficace. Nel corso di oltre 42 anni di prestigiosa carriera militare, ha profuso un incondizionato impegno nell'espletamento degli incarichi attribuitigli, costituendo insostituibile esempio e sprone per il personale dipendente e i colleghi. Con la sua opera avveduta e intelligente, ha contribuito allo sviluppo e al progresso dell'istituzione, esaltandone il lustro e il decoro nell'ambito delle Forze armate e del Paese».

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