Contro la Dad continua la protesta dei genitori sulla chiusura delle scuole
Inviata anche una lettera-appello a tutti i sindaci dell'Eporediese
Contro la Dad continua la protesta dei genitori sulla chiusura delle scuole a Ivrea e nell'Eporediese.
Contro la Dad
Continua la protesta dei genitori contro la Dad e la chiusura delle scuole a Ivrea e nell'Eporediese. Mercoledì mattina, 24 marzo, hanno affisso gli striscioni lungo la cancellata della Fiorana. Lo avevano annunciato durante il primo presidio, lunedì davanti al liceo Botta, che sarebbe stata una "staffetta" quella dei presidi di fronte ai plessi scolastici nell'arco di tutta la settimana.
La lettera ai sindaci
Il gruppo Priorità alla scuola Eporedia, dopo aver depositato sulle scalette del palazzo municipale di Ivrea i cartelloni realizzati con i propri figli utilizzati nella manifestazione di protesta in piazza Ottinetti, sono tornati a «pungolare» le istituzioni locali scrivendo direttamente ai sindaci eporediesi, affinché ciascuno prenda posizione in merito alla chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, ricorrendo alla didattica al 100%. Ai primi cittadini si chiede di «esprimersi pubblicamente, nella sua veste istituzionale, a difesa dell’apertura delle scuole nel nostro Comune. È quanto hanno fatto negli ultimi giorni sindaci e assessori di altri Comuni, rivolgendosi anche al governo nazionale. La chiusura delle scuole non dovrebbe essere presa in considerazione in zona arancione, e andrebbe scongiurata anche in zona rossa, a tutela dei diritti dei minori e di quello all’istruzione in particolare. La chiusura delle scuole non è ammissibile mentre la gran parte delle altre attività resta aperta».
Perché riaprire le scuole
Nel testo ci si interroga anche su cosa resterà della credibilità della scuola al termine degli anni scolastici in pandemia con insegnanti e dirigenti scolastici che vedono i loro sforzi per mantenere la didattica in presenza rimessi di continuo in discussione. Inoltre si rinnova l’invito a considerare che «bambini e ragazzi hanno già subito abbastanza per cui non devono ricevere il colpo di un’altra chiusura, come quella attuale, in quanto i danni in termini psicofisici e formativi stanno diventando irreparabili». Si chiede inoltre particolare attenzione verso i più piccoli, in quanto meno in grado di gestire la didattica a distanza sia da un punto di vista organizzativo sia sul piano emotivo, sottolineando le famiglie più fragili sul piano sociale ed economico siano quelle destinate a subire maggiormente le conseguenze dei provvedimenti presi fino ad oggi. Si chiede pertando ai sindaci di farsi portavoce al Governo affinchè non vi siano ulteriori proroghe delle scuole dopo il 6 aprile, prevedendo nel prossimo Dpcm l’impegno nel garantire l’ apertura delle stesse con la didattica in presenza a prescindere della colorazione della zona. Non semplicemente lettere di richiesta, ma veri e propri spunti di riflessione per affrontare questa tematica con l’intento di aumentare e maggiormente istituzionalizzare il fronte comune contro la didattica svolta dietro ad uno schermo.