Contro le frodi tecnologiche: operazione CyberLocked
I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche hanno sferrato un duro colpo ai “pirati” informatici portando a conclusione un’attività investigativa in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto 8 indagati, 20 siti internet illegali oscurati mediante inibizione, in una vasta operazione di contrasto alla pirateria digitale, nonché sequestrati 12 computer 30 hard disk ed altri supporti informatici.
I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche hanno sferrato un duro colpo ai “pirati” informatici portando a conclusione un’attività investigativa in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto 8 indagati, 20 siti internet illegali oscurati mediante inibizione, in una vasta operazione di contrasto alla pirateria digitale, nonché sequestrati 12 computer 30 hard disk ed altri supporti informatici.
I finanzieri del Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche hanno sferrato un duro colpo ai “pirati” informatici portando a conclusione un’attività investigativa in diverse regioni d’Italia: Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto 8 indagati, 20 siti internet illegali oscurati mediante inibizione, in una vasta operazione di contrasto alla pirateria digitale, nonché sequestrati 12 computer 30 hard disk ed altri supporti informatici. I militaricon il supporto dei reparti della Guardia di Finanza di Molfetta, Pescara, Cagliari, Arzignano, Treviso e Manduria, hanno eseguito perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Torin, dottor Cesare Parodi. L’indagine di polizia giudiziaria è volta al contrasto del fenomeno del warez illegale, attuato mediante lo scambio e successiva vendita, non autorizzata, di materiale digitale (software, file multimediali, e-book) tutelato da copyright. Sui siti oggetto di sequestro sono stati aggregati ed offerti una grande varietà di contenuti. Il meccanismo di condivisione degli stessi mediante il caricamento sui c.d. Cyberlockers che garantiscono un servizio di archiviazione su internet, ha favorito la rapida diffusione di un fenomeno sempre più preoccupante per l’economia legale: per percepirne la portata è sufficiente considerare che le citate risorse web registrano quotidianamente milioni di download. Il business del filesharing ha sempre rappresentato un’enorme fonte di guadagno per i criminali informatici. Si stima che il danno inflitto all’economia nazionale dalla pirateria digitale superi 1.2 miliardi di euro e più di 6000 posti di lavoro persi ogni anno.