Ivrea

Covid un euro in busta paga agli infermieri: la polemica

Il Nursind - sindacato delle professioni infermieristiche - prende le distanze

Covid un euro in busta paga agli infermieri: la polemica
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Covid un euro in busta paga, il sindacato degli infermieri chiede un incontro all'Asl To4.

Covid un euro in busta paga

Il Nursind - sindacato delle professioni infermieristiche - prende le distanze in merito alla polemica esplosa in questi giorni, che vedrebbe per il mese di Maggio un aumento di 1 euro per turno per "gli eroi" impegnati nell'emergenza covid-19, a causa una possibile incompatibilità richiamata anche da una sentenza della Cassazione.

«Anche se abbiamo scritto all'azienda e conferito mandato al nostro studio legale, come sindacato non vogliamo entrare nella polemica, poiché riteniamo che il vero scandalo non sia la questione 1€ o 5€ in più per turno, ma ribadiamo la totale inadeguatezza di un contratto nazionale che Nursind non ha firmato e sta mostrando tutte le sue lacune.

Il costo di un turno

Nella nota sindacale continua poi così.

«5,16 € per turno anziché 9,29€ cambia poco rispetto al reale valore professionale dimostrato da infermieri e operatori sanitari in questa emergenza. Già all'inizio di Marzo avevamo scritto all'azienda al fine di sedersi e trovare un accordo che premiasse il personale. Aldilà di eventuali Accordi Regionali o Nazionali, non comprendiamo perché non si possa premiare subito con soldi già a disposizione. Nursind si riferisce a delle eccedenze degli anni passati e che ammonterebbero a diversi milioni di euro. Quei soldi possono e devono essere destinati per passare dalle parole ai fatti e per questo abbiamo chiesto un incontro all'azienda e invitiamo a fare lo stesso alle altre organizzazioni sindacali.»

La proposta

«Se si vuole riconoscere il reale valore professionale e l'impegno messo in campo, si vada oltre all' aumento di 1€ per turno e si trovi un accordo in tempi brevi. Infatti il problema non è legato solo alla questione di interpretazioni contrattuali, ma anche di altre problematiche alle quali il contratto non dà risposte. Abbiamo per esempio infermieri che hanno lavorato metà turno in covid e metà in reparto normale, come verranno considerati? Infermieri e OSS costretti a non andare in bagno per razionalizzare i dispositivi di protezione individuale; personale costretto a non poter nemmeno mangiare».

Decurtata la mensa

«Ciò nonostante, sui tabulati di questi colleghi ad oggi continua ad esserci la decurtazione di 30 minuti come se avessero usufruito della mensa. Per non parlare degli infermieri del territorio che hanno dovuto fare i conti con pazienti potenzialmente positivi e che non sappiamo se percepiranno indennità. E che dire del personale dei reparti no-covid che si sono visti accorpare e rivoluzionare l'intera organizzazione del lavoro? Fra l'altro anche in questi reparti si sono avuti contagi con pazienti positivi. E di tutti i colleghi che si sono ammalati e hanno perso indennità e non prenderanno neanche il misero bonus di 100€ stanziato dal governo?E ancora, ci sono Coordinatori infermieristici che hanno lavorato più di 12 ore di fila, ma che a causa di quanto scritto nel contratto non potranno vedersi pagato lo straordinario. Insomma, le problematiche aperte sono molteplici e i lavoratori meritano una risposta immediata. Nursind c'è! Ora l'azienda non voltoi le spalle, altrimenti ci saranno forti azioni di protesta».

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