Emergenza povertà

Crisi Covid: in 3 mesi più di 1000 "borse" alla San Vincenzo di Cuorgnè

Aiutati 209 nuclei familiari, di cui ben 25 che non avevamo mai chiesto sostegno all'ente.

Crisi Covid: in 3 mesi più di 1000 "borse" alla San Vincenzo di Cuorgnè
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Crisi Covid: in 3 mesi più di 1000 "borse" alla San Vincenzo di Cuorgnè. Aiutati 209 nuclei familiari, di cui ben 25 che non avevamo mai chiesto sostegno all'ente.

Crisi Covid

Se la primavera con l’accelerazione annunciata dal Governo nella campagna vaccinale ci porta qualche speranza in più nella quotidiana battaglia contro il Covid-19, la pandemia ci sta lasciando comunque una crisi pesantissima e non solo in termini sanitari e di salute. Si tratta dei «nuovi poveri» in drammatico aumento a tutte le latitudini del Bel Paese. Anche in Canavese, i dati delle persone piombate in difficoltà economica sono la cartina al tornasole di una situazione preoccupante nella quale questo «virus della disuguaglianza» ha colpito più duramente chi già era alle prese con una crisi annosa. Lo sanno bene in via Tealdi 3 a Cuorgnè, a due passi dalla parrocchia San Dalmazzo. Qui settimanalmente i confratelli e le consorelle della Conferenza di Cuorgnè della San Vincenzo De Paoli si rimboccano le maniche per mettersi al servizio di chi si trova in disagio, senza distinzione di religione, ideologia, razza, origine e classe.

Mille borse alimentari in tre mesi

«Il momento è molto delicato – spiega Adriano Ronchetto presidente del sodalizio del paese delle due torri – Distribuiamo le borse alimentari ogni martedì mattina. Lo facciamo a gruppi alfabetici alterni, stando attenti al distanziamento, con la mascherina e utilizzando il gel igienizzante e i percorsi di ingresso e uscita separati. Certo il vaccino servirebbe anche a noi volontari e soci, ma per il momento ci hanno un po’ dimenticato». Il lavoro non manca puntualizzano dalla San Vincenzo: «Da gennaio 2021 al 16 marzo scorso abbiamo distribuito 1089 borse alimentari. Abbiamo aiutato 209 nuclei familiari, di cui ben 25 che non avevamo mai incontrato prima e 56 “saltuari”. Il tutto per un totale di 508 persone. Di questi gli over65 sono complessivamente 56, mentre i bambini e ragazzi da 0 a 15 anni che “seguiamo” sono circa 137. Sono 68 le persone che da inizio anno si sono rivolte a noi per la prima volta. Rispetto ai primi tre mesi del 2020 abbiamo avuto un aumento del 40% di nuclei familiari a cui diamo una mano con i pacchi di alimenti».

Emergenza sociale

I numeri non mentono: è una emergenza sociale in crescita. «La gente è sempre più sfiduciata e arrabbiata. Servirebbe anche supporto psicologico, perché chi si trova in difficoltà si sente solo e vulnerabile. Ultimamente ci arrivano richiesto non solo di cibo, ma anche di interventi finanziari per far fronte a spese sanitarie e bollette – aggiunge Adriano Ronchetto – Facciamo il possibile, cercando di non far mancare il nostro aiuto quando si tratta di farmaci non mutuabili. Per le bollette, interveniamo se si tratta di persone che non sono in carico al Ciss 38 o quelle in rete che non riescono comunque ad essere aiutare». Donare colora la vita è il motto scelto dai fratelli e sorelle della San Vincenzo: «Grazie alla efficace collaborazione con il Comune di Cuorgnè, l’Ipercoop, la Croce Rossa, la Parrocchia di Cuorgnè e i tanti produttori e commercianti riusciamo a fare molto. In questo periodo, in magazzino abbiamo bisogno, per esempio, soprattutto di latte (ogni mese ne distribuiamo quasi 600 litri), zucchero, tonno e pasta. Chi vuole portare i propri doni lo può fare durante l’orario di apertura dell’ufficio parrocchiale cuorgnatese il martedì, giovedì e sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18. Chi ha piacere può lasciare gli alimenti anche nel cesto dell’Ipercoop di Cuorgnè. Oltre ai privati con le loro preziose donazioni, anche la comunità parrocchiale di Priacco ci sta dando una grande mano. Tutto ciò che viene raccolto è distribuito a chi ha bisogno. Solo insieme possiamo fare molto».

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