lutto

Cuorgnè in lutto per Paola Piglione, folla commossa per l’ultimo saluto

Molto attiva in parrocchia, aveva 62 anni. Il ricordo del fratello Aldo

Cuorgnè in lutto per Paola Piglione, folla commossa per l’ultimo saluto

Cuorgnè in lutto per Paola Piglione, folla commossa per l’ultimo saluto. Molto attiva in parrocchia, aveva 62 anni. Il ricordo del fratello Aldo.

Cuorgnè in lutto per Paola Piglione

Sabato scorso Cuorgnè ha detto addio a Paola Piglione, mancata a 63 anni mercoledì 27 a Torino all’Ospedale Molinette. La cerimonia funebre si è svolta nel primo pomeriggio di sabato nella chiesa parrocchiale di San Dalmazzo. A stroncare Paola una malattia neurologica degenerativa diagnosticata tre anni fa e che le ha attaccato il sistema nervoso. Paola lascia il marito Roberto Prete, i figli Marco, Andrea e Luca, il fratello Aldo, con Laura e i nipoti Rebecca e Pietro. Ma con loro è tutta Cuorgnè a piangere questa donna molto attiva nella comunità e per questo da molti conosciuta e apprezzata.

Il ricordo del fratello

«Non era semplicemente una persona solare – precisa il fratello -, lei era il sole. Sorrideva sempre, dalla mattina alla sera… credo che sorridesse anche dormendo». Aldo, sei anni più giovane, ricorda il legame con la sorella, molto forte, nonostante la differenza d’età. «Siamo sempre stati vicini, solo nelle passioni le nostre strade non si sono incontrate», e così se Aldo è attivo nell’Accademia Filarmonica dei Concordi e nel gruppo dei TroTa del Torneo di Maggio, la vena musicale di Paola l’aveva portata nella Cantoria della Parrocchia. Parrocchia nella quale era attiva anche come catechista e con la quale collaborava partecipando ai campi alle Baracche di Ceresole come cuoca. Per anni aveva gestito un negozio di prodotti per l’infanzia in centro città, in via Milite Ignoto, attività lasciata per dedicarsi ai suoi tre figli, nati a distanza di due anni l’uno dall’altro. Una volta cresciuti aveva iniziato a lavorare all’interno dell’azienda di autotrasporti fondata dal marito e dove già operava anche il fratello. I molti messaggi ricevuti in questi giorni dai parenti sottolineano il carattere di Paola, non solo la disponibilità ad aiutare gli altri ma anche la sua tranquillità. «In molti – prosegue Aldo – mi dicono di non ricordare di averla mai vista arrabbiata, di non averla mai sentita parlare con un tono di voce che non fosse calmo… io stesso per trovare un ricordo di lei arrabbiata devo tornare all’adolescenza, quando, con il mio carattere, la facevo uscire di senno…». Una differenza caratteriale che Aldo ha ricordato anche al termine della funzione funebre, quando parlando all’assemblea ha ringraziato gli amici per  la vicinanza e il marito e i figli per aver tentato tutto il possibile e l’impossibile per lei fino alla fine. Nel suo ricordo ha anche evidenziando la differenza caratteriale: «Lei era l’Acqua Santa e io un po’ un diavoletto. Per me lei era un esempio di moderatezza e di vita vera, reale e priva di ogni forma di egoismo». Un carattere, assicura il fratello, che non solo ha passato ai figli, ma che si ritrova anche nel marito. «Non è un caso che anche Roberto sia sempre disponibile ad aiutare e negli anni la sua azienda sia stata luogo di raccolta per le collette alimentari e i suoi mezzi siano stati usati per portare aiuto dove ve ne fosse necessità». E questo modo di essere, rivolto agli altri, lo si trova anche nelle ultime decisioni di Paola e della famiglia, con la donazione dei suoi organi.