tragico incidente

Dario Massa è morto per le gravi ustioni riportate dopo un mese di agonia

Appassionato di montagna, è stato gestore del rifugio “Daviso” e “Aquila d’oro” del Cai

Dario Massa è morto per le gravi ustioni riportate dopo un mese di agonia
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Dario Massa è morto per le gravi ustioni riportate dopo un mese di agonia. Appassionato di montagna, è stato gestore del rifugio “Daviso” e “Aquila d’oro” del Cai.

Dario Massa si è spento dopo un mese di agonia

Addio a Dario, l'ex gestore del rifugio Paolo Daviso. Dario Massa è deceduto venerdì 21 aprile, all'età di 67 anni, all'ospedale Cto di Torino, per le conseguenze di un incidente domestico. Così lo ricorda la figlia Chiara: «Mio padre era una persona speciale, semplice e buona. Mai ha avuto da dire con qualcuno ed era in gamba a fare un po' di tutto». La notizia della sua scomparsa ha sconvolto tutta la comunità, in particolare i coscritti del 1955, tra cui il dottor Pierluigi Faralli che così ne parla: «Nati nello stesso anno, abbiamo frequentato le elementari assieme. Talvolta ci si vedeva per il paese ed era un mio assistito».

Le fiamme

L'incidente domestico è accaduto lo scorso 23 marzo, nell'abitazione dell’uomo in via Paschero, quando Dario ha riportato gravi ustioni su tutto il corpo. Potrebbe essere stato investito da un ritorno di fiamma, mentre accendeva il camino.

La sua vita

Originario di Cafasse, per alcuni anni Dario si era trasferito a Ceretta di San Maurizio per, poi, ritornare nella casa natia. Di professione camionista, nel tempo libero si dilettava a fare scalate ed escursioni in montagna con gli amici. Ragione per cui, circa 25 anni fa, si era iscritto alla sezione di Venaria del Club Alpino Italiano.  «Di recente aveva ricevuto l’aquila d’oro per oltre vent'anni di presenza nel Cai - racconta la figlia Chiara - Dal 2000 al 2019 è stato il gestore del rifugio Daviso per il quale aveva realizzato alcuni elementi d'arredo. Infatti era in gamba nella lavorazione del legno e aveva costruito tutti i mobili di casa». L'edificio alpino si trova nelle Valli di Lanzo, a 2.800 metri d'altezza, precisamente nella Val Grande di Lanzo, situata tra la valle Orco, con il Lago di Ceresole Reale, il Parco del Gran Paradiso e la Val d’Ala e il Pian della Mussa. La costruzione è stata fortemente voluta da Giulio Berutto e Dario era stato uno degli artefici della rivisitazione in chiave moderna dello stabile. «Mio padre amava scalare le vette - continua la figlia - Rammento ancora del suo viaggio in Patagonia di cui parlava spesso. Inoltre era andato a visitare diverse capitali del Nord Europa. Gli piaceva anche andare al mare, in particolare a Finale Ligure, evitando accuratamente i momenti di maggior affollamento. Un'altra sua passione era il modellismo. Conservo ancora una sua immagine mentre sta costruendo un veliero in miniatura. Gradiva leggere i fumetti di Tex e fare le parole crociate con matita e gomma sempre a portata di mano».

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