Dibattito rovente a Locana sul futuro dell'Alpe Cialma

Sala consiliare stracolma, mercoledì 27 febbraio, in occasione del consiglio aperto convocato dall'amministrazione comunale e dallo Sporting Club Alpe Cialma.

Dibattito rovente a Locana sul futuro dell'Alpe Cialma
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Dibattito rovente a Locana sul futuro dell'Alpe Cialma: mercoledì 27 febbraio, in occasione del consiglio comunale aperto, la sala era stracolma.

Alpe Cialma

Dibattito rovente a Locana sul futuro dell'Alpe Cialma. Sala consiliare stracolma, mercoledì 27 febbraio, in occasione del consiglio aperto convocato dall'amministrazione comunale e dallo Sporting Club Alpe Cialma, per confrontarsi sul progetto di potenziamento della stazione sciistica locanese (già approvato all'unanimità dal consiglio comunale). Un progetto che prevede la costruzione al Carello di una nuova seggiovia biposto e lo spostamento a monte dell'attuale skilift, fino a raggiungere quota 1.800 metri, per un costo complessivo di oltre 2 milioni di euro, finanziati per circa la metà dal Comune, grazie ad un rimborso ottenuto dallo Stato e per la restante parte con un contributo regionale.

Comitato Valle Orco

Un investimento importante, ma non condiviso da tutti. A sollecitare la convocazione dell'assemblea è stato infatti il neonato «Comitato Valle Orco», costituto da persone a vario titolo legate alla valle, per stimolare il dibattito e la riflessione su questo progetto e più in generale sulle prospettive della vallata. Fra i promotori Marco Varda, guida ambientale ed escursionistica, a cui il sindaco, Giovanni Bruno Mattiet, ha dato la parola in apertura della seduta: «Apprezziamo la volontà dell'Amministrazione comunale di investire – ha detto Varda – ma invitiamo a riflettere sul problema dell'innevamento. Come testimoniano i dati dell'Arpa, nel corso degli ultimi anni il manto nevoso è diventato sempre più scarso. Se manca la neve, a fronte dei costi fissi che comporterebbe questo impianto di risalita, è a rischio la redditività. Tutti gli impianti piccoli come questo stanno incontrando grandi difficoltà e lavorano in deficit. Forse occorrerebbe pensare a possibilità di sviluppo sostenibile diverse e più innovative rispetto allo sci alpino».

La risposta del sindaco

Pronta la replica del primo cittadino: «Il rapporto costi-benefici per noi è secondario, se i costi aumenteranno ci attrezzeremo. La priorità è dare sviluppo e lavoro a questo territorio, perché è l'unico modo per frenare lo spopolamento. I dati sono drammatici: nel 2001 Locana aveva 1.800 abitanti, oggi ne ha 1.438. Lo scorso anno abbiamo avuto 3 nascite a fronte di 35 morti. Prima di decidere come investire questi fondi abbiamo analizzato anche altri progetti e siamo molto attenti all'aspetto ambientale, ma la Cialma è una risorsa e quando gli impianti sono aperti c'è una ricaduta importante per il paese». Bruno Mattiet ci ha tenuto poi a sottolineare un aspetto: «Il problema della neve c'è e probabilmente si accentuerà negli anni a venire, per questo abbiamo pensato di spostare lo skilifit ad una quota più elevata e punteremo anche su un utilizzo estivo della seggiovia, omologandola per il trasporto delle mountain bike. Inoltre il nuovo impianto non ostacolerà lo sci-alpinismo e le ciaspole perché non si spingerà fino a Punta Cia». Il sindaco ha ricordato gli investimenti effettuati su altri progetti di forte valenza ambientale. Tra questi quello di cicloturismo e mobilità sostenibile, che prevede l'installazione di punti di affitto per le bici con pedalata assistita a mountain bike a Teleccio, Cambrelle e all'Alpe Cialma e il Centro di Climatologia che sta per nascere nel vallone di Piantonetto, sotto la direzione di Luca Mercalli.

Sala divisa

Proprio nel vallone di Teleccio gestisce il «Rifugio Pontese», Mara Lacchia, altra componente del Comitato Valle Orco, che ha rinnovato invece l'invito a ripensare il progetto Cialma: «Non è nostra intenzione mettere i bastoni tra le ruote, ma restiamo dell'idea che costruire impianti sciistici a questa quota non porterà vantaggi a Locana. Bisognerebbe fare altre scelte, che favoriscano un turismo diverso e migliore». A sostegno del potenziamento dell'Alpe Cialma si sono espressi invece il capogruppo di minoranza, Mauro Guglielmetti, che ha evidenziato il rischio di perdere il contributo regionale faticosamente conquistato e molti primi cittadini delle valli: il sindaco di Frassinetto e presidente dell'Unione Montana Valli Orco e Soana, Marco Bonatto e i sindaci di Ceresole Reale, Andrea Basolo, di Sparone, Anna Bonino, di Ribordone, Guido Bellardo Gioli, di Valprato Soana, Francesco Bozzato.

I sindaci del territorio

Proprio Bozzato ha portato l'esempio positivo del comprensorio di Valprato, che quest'anno con 44 giorni di apertura ha garantito in paese 6.500 passaggi. Intervenendo a favore della Cialma, il sindaco di Ceresole, Basolo, ha approfittato anche dell'occasione per togliersi qualche «sassolino dalla scarpa»: «Non siamo più disposti ad accettare lezioni di ambientalismo e strumentalizzazioni delle attività delle amministrazioni comunali da parte di persone che non vivono in montagna, che si tratti della Cialma o della tappa del Giro d'Italia», ha puntualizzato, raccogliendo l'applauso della sala.

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