Dipendenti "infedeli" dell'Agenzia delle Entrate agli arresti domiciliari
Questa mattina, mercoledì 7 giugno, personale del Nucleo Investigativo dei CC. di Torino ha dato esecuzione all’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due dipendenti dell’Ufficio Provinciale Territorio di Torino della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate in ordine ai reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, di falso ideologico e di false attestazioni circa la presenza in servizio.
Questa mattina, mercoledì 7 giugno, personale del Nucleo Investigativo dei CC. di Torino ha dato esecuzione all’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due dipendenti dell’Ufficio Provinciale Territorio di Torino della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate in ordine ai reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, di falso ideologico e di false attestazioni circa la presenza in servizio.
Questa mattina, mercoledì 7 giugno, personale del Nucleo Investigativo dei CC. di Torino ha dato esecuzione all’ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torino ha disposto, su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di due dipendenti dell’Ufficio Provinciale Territorio di Torino della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate in ordine ai reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, di falso ideologico e di false attestazioni circa la presenza in servizio. L’attività d’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, anche con la collaborazione della Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate, sotto la direzione di un sostituto procuratore del gruppo che tratta i reati contro la Pubblica Amministrazione della locale Procura della Repubblica, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto responsabile dello stesso, ha preso l’avvio da una segnalazione effettuata nel marzo 2016 dalla stessa Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate di Torino, con la quale si paventava che due geometri in servizio presso l’Ufficio provinciale di Torino fossero dediti allo svolgimento di attività incompatibili con il pubblico impiego, anche in orario di servizio. Tra le mansioni dei due dipendenti vi era anche quella di svolgere sopralluoghi territoriali finalizzati alla rilevazione dei valori di mercato degli immobili in correlazione con quanto previsto dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). Per lo svolgimento delle loro missioni, in Torino e provincia, i due erano autorizzati ad utilizzare le loro autovetture private a fronte del relativo rimborso spese, eventualmente usufruendo anche del buono pasto. Le indagini hanno consentito di accertare che i due funzionari attestavano falsamente di avere effettuato le missioni di cui erano incaricati, producendo false relazioni/schede valutative degli immobili asseritamente ispezionati/valutati; i servizi di pedinamento hanno, infatti, permesso di verificare che i due dipendenti pubblici non si recavano nei luoghi in cui avrebbero dovuto svolgere le missioni, bensì si dedicavano al soddisfacimento di proprie esigenze personali.