la protesta

Domani nuovo flashmob delle Partite Iva davanti all'Agenzia delle Entrate a Torino

Il 17 marzo alle 13, in via Sidoli 35 a Torino: “Un anno di restrizioni, conti allo sfascio e cartelle esattoriali in arrivo”.

Domani nuovo flashmob delle Partite Iva davanti all'Agenzia delle Entrate a Torino
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Domani nuovo flashmob delle Partite Iva davanti all'Agenzia delle Entrate a Torino. Si tratta di una dura presa di posizione congiunta delle associazioni di lavoratori autonomi, che ha origine nel grave disagio creato al settore dalla gestione del Covid-19 nel nostro Paese.

Domani nuovo flashmob delle Partite Iva

Le partite Iva del Piemonte terranno un flash mob di protesta domani, mercoledì 17 marzo alle 13.00, davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate in via Sidoli 35 a Torino. Saranno presenti le rappresentanze di PIL-Partite Iva Libere Piemonte, FIPI-Futuro Italiano Partite Iva, Movimento Nazionale Italiano, Amici d’Italia. La manifestazione avverrà contemporaneamente in altre città italiane ed è regolarmente autorizzata.

Si tratta di una dura presa di posizione congiunta delle associazioni di lavoratori autonomi, che ha origine nel grave disagio creato al settore dalla gestione del Covid-19 nel nostro Paese.

La protesta

“Se non possiamo lavorare, perché ci viene impedito, la conseguenza è la diminuzione o la totale mancanza di incassi. Un atto dovuto e di buon senso deve essere almeno lo sconto del debito verso l’Erario in misura pari alle perdite del fatturato degli anni 2020 e 2021: lo Stato deve assumersi la responsabilità delle sue decisioni ”, spiega Enzo Macrì, fondatore di PIL che rappresenta oltre un migliaio di lavoratori con partita Iva.

“Da un anno subiamo solo misure restrittive e chiusure con gravissimo danno alle nostre già precarie attività e condizioni economiche”, aggiunge Beba Pucciatti, presidente di FIPI, associazione che conta oltre 2.600 partite Iva. “A nulla sono servite le elemosine dell’anno scorso, a cui sono seguite solo promesse non mantenute - prosegue -. Hanno sospeso i termini di riscossione delle cartelle esattoriali che ripartono tra poco e riprenderanno anche more e sanzioni in un momento economico identico a quello del 2020, aggravato però da mancati incassi”.

Pericolo fallimento

Come se non bastasse una situazione che vede aziende in perdita dal 30 al 100 per cento, con il pericolo di chiusura e fallimento per molti, “si preannuncia l'invio di circa 50 milioni di cartelle esattoriali, che andranno a sommarsi a quelle che molte partite Iva hanno già in pagamento rateizzato. Sarà impossibile saldare le rate in corso e le ulteriori cartelle esattoriali in arrivo, essendo praticamente senza introiti”, sottolineano gli organizzatori.

Le richieste

“Chiediamo il congelamento delle cartelle esattoriali ancora da notificare – aggiungono –. Vogliamo che quelle, già in corso di rateazione e rottamazione siano rinegoziate, con sanzioni e interessi ridotti rispetto a quelli attuali: non si può ignorare il periodo che stiamo vivendo”. Altrimenti sarà un vero colpo di grazia, “alla faccia della tutela del commercio di quartiere, delle piccole e medie aziende, sbandierata a ogni campagna elettorale”.

Domani davanti all'Agenzia delle Entrate

L’appuntamento è davanti alla sede dell’Agenzia delle Entrate di via Sidoli 35, alle ore 13, “le piccole e media imprese in periferia sono quelle più in sofferenza, lo erano già in periodo pre-Covid e oggi stanno subendo le peggiori conseguenze: è qui che l’attenzione deve essere principalmente riposta”.

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