Locana

Emergenza nelle valli, un incontro ravvicinato terrorizza due bambini

L’allarme è scattato a Locana dove la prontezza di due persone ha messo in fuga i lupi che stavano puntando i fratellini intenti a giocare

Emergenza nelle valli, un incontro ravvicinato terrorizza due bambini
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Brutta esperienza quella vissuta da due fratellini di 6 e 9 anni, lo scorso mercoledì, 17 settembre, a Locana, e più precisamente in borgata Fornello, dove sono stati avvicinati in pieno giorno da due lupi. Questa sarebbe la prima volta in Canavese in cui due esemplari avvicinano l’uomo in branco e in pieno giorno: sono animali gregari che svolgono le attività principali, compresa la caccia, in branco ed è facile pensare che le intenzioni dei due esemplari, in questo caso, fossero esplicite, tant’è che il presunto animale dominante si è mosso per primo e non è fuggito all’arrivo di altre persone.

Il fatto

Matteo e Cristian, i due giovanissimi protagonisti di quella che sembra una favola d’altri tempi, dopo pranzo stavano giocando in un prato vicino all’abitazione della nonna, quando si sono ritrovati faccia a faccia con due lupi, uno dei quali, in atteggiamento piuttosto minaccioso, è balzato a pochi metri dal fratello maggiore nel momento in cui si trovava accovacciato intento a raccogliere un gioco. Alle grida dei bambini sono subito intervenuti due uomini al lavoro poco lontano: «I lupi erano veramente vicini ai bambini» ha spiegato Bruno Guglielmetti «quando noi siamo arrivati uno si è allontanato, ma l’altro ha ancora provato a venirci incontro, abbiamo dovuto mandarli via, non sono scappati. Era chiaro che non avessero paura dell’uomo».

La testimonianza della madre

Intanto i bambini si erano rifugiati a casa della nonna «per fortuna non c’era anche il fratello più piccolo, di tre anni, i bambini erano terrorizzati, singhiozzavano e piangevano» ha spiegato Giada Picco, la madre dei bambini. «Eravamo tutti basiti, in pieno giorno, così vicino alle case! Probabilmente i lupi li stavano osservando da dietro agli alberi lì vicino, per niente intimoriti dalle urla dei piccoli, poi quando hanno notato un attimo di debolezza, sono usciti allo scoperto».

Il parere degli esperti

Gli esperti sostengono che il lupo rifugga l’uomo, il quale non rientrerebbe tra le loro possibili prede, ma un bambino a terra potrebbe sembrare una preda accessibile e in fin dei conti gli ultimi attacchi documentati a esseri umani risalgono a soli duecento anni fa, poi il lupo è stato assente dal nord Italia per lungo tempo ed ora, a pochi decenni dal suo ritorno, la confidenza che dà agli umani preoccupa.

Il commento del vicesindaco di Locana

«Il numero di avvistamenti nella nostra area è aumentato a dismisura e vorremmo che gli esperti ci comunicassero il numero esatto di branchi e relativi componenti», ha spiegato Mauro Guglielmetti, vicesindaco di Locana. «La convivenza è incompatibile e i sistemi di protezione del bestiame che vengono proposti (si legga recinti elettrificati) non sono conciliabili con la conformazione del nostro territorio. Arrivati a questo punto è necessario far chiarezza sui numeri reali e prevedere, se necessario, un piano di contenimento soprattutto dal momento che stanno acquisendo così tanta confidenza con l’ambiente umano».

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