Eporediese

Emergenza cinghiali ancora nessuna risposta concreta

Dopo la lettera inviata un mese fa dal sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca.

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Emergenza cinghiali ancora nessuna risposta concreta dalla Città metropolitana di Torino, dopo la lettera inviata un mese fa dal sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca.

Emergenza cinghiali

Sull'emergenza cinghiali ancora nessuna risposta concreta ancora nessuna risposta concreta dalla Città metropolitana di Torino, dopo la lettera inviata un mese fa dal sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, per chiedere  di intensificazione delle azioni di abbattimento, di finanziamento per la realizzazione di opere di contenimento.

La lettera del sindaco

"Vorrei richiamare ancora una volta l’attenzione sulla emergenza cinghiali la cui presenza sul territorio si è ora consolidata in modo massiccio e non più sopportabile. Sempre più frequentemente vengono avvistati veri e propri branchi di animali quasi tutto il territorio comunale è interessato dalla loro presenza, ma negli ultimi tempi, per quanto riguarda il mio Comune, soprattutto nelle zone della Roda e Sambuco, tra la strada comunale dell’Inchiglia e la SP 80 Albiano – Bollengo, determinando livelli intollerabili di distruzione dei terreni e delle coltivazioni.
Inoltre, vengono segnalati numerosi attraversamenti della strada provinciale 80, oltre che della SS 228 e delle SP 228 e finora solo la fortuna ha scongiurato incidenti che avrebbero potuto avere pesanti conseguenze sulle persone eventualmente coinvolte, persone che nessun risarcimento potrebbe compensare in caso di conseguenze gravi o addirittura mortali. Si è arrivati anche a Bollengo alla passeggiata notturna del cinghiale in una via illuminata, per noi una novità che per fortuna non si è trasformata, come è avvenuto purtroppo in altre parti, in tragedia con l'investimento dell'animale da parte di qualche auto ed il rischio di pesanti conseguenze per i passeggeri".

Non solo incidenti anche danni all'agricoltura

"Il malcontento degli agricoltori che vogliono raccogliere il frutto del loro lavoro è al limite della sopportazione: credo sia giunto il tempo di superare un malinteso senso di tutela della specie che, nel caso del cinghiale, non è certamente né a rischio estinzione né presenza tipica ed ambientalmente compatibile con il nostro territorio, facendo in questo caso prevalere, sul fanatismo pseudo animalista, il buon senso ed i dati scientifici. Nei giorni scorsi molti coltivatori delle aree interessate mi hanno rivolto, insieme alle considerazioni che ho sopra sintetizzato, anche una richiesta che potrà sembrare provocatoria: quella di finanziare, attraverso il Comune di Bollengo, la realizzazione di una recinzione di un’area di almeno 50 ettari comprendente in particolare i prati ed i campi delle zone Rodda ed Inchiglia. Avute le risorse per l’acquisto del necessario per realizzare l’opera, gli interessati provvederebbero alla sua esecuzione".

La proposta del sindaco

"Insomma, anziché pagare danni a posteriori, magari in modo insoddisfacente e con tempi lunghi, si anticipino le somme necessarie per realizzare opere che impediscano che il danno venga provocato, rispettando il lavoro e l’impegno del lavoratore, oltre che la tutela dell’ambiente naturale, seriamente danneggiato dalla presenza dell’ungulato. Il Comune di Bollengo è disponibile ad organizzare un incontro con le persone interessate, al quale sarà gradita la presenza vostra o vostri delegati. Qualora la proposta sia ritenuta impraticabile, si sollecita un deciso e massiccio intervento di abbattimento, prolungato nel tempo, per limitare, se non annullare, la presenza dei cinghiali nella zona, a tutela degli agricoltori che vogliono raccogliere il frutto del loro lavoro, oltre che a tutela della salute pubblica a rischio per l’incidentalità che gli ungulati possono causare e le malattie che possono diffondere".

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