Istruzione

Federico Morgando va in pensione dopo 40 anni di passione per la scuola

Avvicendamento all'Istituto Comprensivo di Castellamonte.

Federico Morgando va in pensione dopo 40 anni di passione per la scuola
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Federico Morgando va in pensione dopo 40 anni di passione per la scuola. Avvicendamento all'Istituto Comprensivo di Castellamonte.

Federico Morgando

Dopo 40 anni di passione per la scuola va in pensione il dirigente castellamontese Federico Morgando. «Esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza». Ha scelto un celebre aforisma di Socrate, il dirigente scolastico castellamontese per ricordare, a pochi giorni dall’avvio delle lezioni, ai ragazzi l’importanza di studiare e conoscere. Il messaggio assume ancora più valore e significato perché da martedì primo settembre sarà un altro preside (la professoressa Antonietta Mastrocinque) ad avere la responsabilità di guidare l’Istituto Comprensivo Castellamonte. Infatti dopo quarant’anni di servizio Morgando sarà in pensione. Il mondo della scuola canavesana perde un punto di riferimento importante per genitori, studenti e insegnanti. Un dirigente preparato e scrupoloso, che con dedizione professionale, umanità e competenza ha affrontato con successo le più importanti sfide educative degli ultimi decenni.

La carriera

«Ho iniziato la mia avventura di professore al “Cena” di Ivrea, insegnando diritto ai ragionieri – ricorda Federico Morgando – Dopo due anni, ho vinto il concorso ordinario e mi sono trasferito all’IIS 25 Aprile di Cuorgnè, dove sono stato prima docente e poi dirigente scolastico. Fino al 2014 quando ho accettato la dirigenza dell’Istituto comprensivo a Castellamonte. Sicuramente la scuola mi mancherà ma è giusto lasciare quando si è ancora in piena attività senza insistere una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento». Il libro dei ricordi del preside del paese della ceramica è ricco di indimenticabili momenti e felici istantanee: «Una parte importante della mia carriera professionale è stata al “25 Aprile”, dove ho trascorso degli anni bellissimi e indimenticabili come insegnante. L’insegnamento è sempre stata la mia grande passione. Vedere gli allievi crescere nel loro percorso di formazione, padroneggiare lezione dopo lezione il diritto e poi concretizzare i loro sforzi conseguendo la laurea in giurisprudenza all’Università mi ha regalato enormi soddisfazioni. Queste ultime non sono mancate nemmeno nel mio compito di dirigente scolastico, anche se in quel ruolo il contatto con gli studenti è stato, a causa degli impegni amministrativi e burocratici da svolgere, inevitabilmente minore, specie nella gestione di istituti molto grandi con più di 1400 studenti come a Castellamonte. Come preside non dimenticherò certamente l’entusiasmo dell’inizio, la soddisfazione di far crescere la scuola, lanciando, come fatto a Cuorgnè in piena riforma Gelmini, pure nuovi e importanti indirizzi come il “turistico”».

Scuola e Covid-19

L’anno più complicato nella lunga carriera di Morgando è stato quello appena concluso e segnato dalla pandemia da Covid-19. «Quest’ultimo anno è stato molto difficile – commenta Morgando – Abbiamo dovuto adattarci ad una tipologia di scuola completamente diversa. Penso alla Didattica a distanza, senza che ci fossero precedenti esperienze, e alle difficoltà nell’aiutare alunni e genitori nell’utilizzo dei nuovi strumenti per l’apprendimento. Anche la ripresa sarà complicata. Ho fatto tutto il possibile per garantire un avvio sicuro e agevole, lavorando tutta l’estate, in una situazione di incertezza normativa e di risorse, insieme al mio staff. Lascio un Istituto in crescita, moderno e pronto per le sfide di una scuola digitale e innovativa, e questo mi permettere di andarmene soddisfatto del mio lavoro. Ai nuovi dirigenti scolastici mi sento di consigliare di ascoltare con pazienza le esigenze e i bisogni dei ragazzi e degli insegnanti. Ai giovani presidi dico di essere prudenti e non affrettati nell’apportare cambiamenti ed innovazioni e farlo sempre nel rispetto delle esigenze di tutti. I dirigenti scolastici fanno solo gli interessi dell’istituto. Per aiutarli nel suo compito serve, oggi più che mai, un'Amministrazione comunale seria ed equilibrata che faccia investimenti chiari, programmati e pianificati nel tempo».

Un futuro nella politica?

Cosa farà da «grande» Morgando? «Vista la ormai imminente tornata elettorale, mi è stato chiesto con garbo e un briciolo di insistenza da più parti di candidarmi, ma ho preferito dire di “no” per il momento. Non escludo invece di poter accettare qualche incarico aggiuntivo che magari mi sarà proposto dal Miur. Sicuramente mi dedicherò alla mia famiglia e al mio piccolo Federico Vittorio. Avrò finalmente il tempo per dedicarmi a tanti altri interessi sempre rinviati: a cominciare dallo studio della letteratura russa e in particolare delle opere di Dostoevskij, di cui sono un grande appassionato».

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