Furbetti del vaccino anche in Canavese, indagini in tutta Italia
Ancora una volta c'è chi tenta di passare avanti a chi ne ha più bisogno.
Furbetti del vaccino anche in Canavese, indagini in tutta Italia: scoperte migliaia di persone che hanno tentato (e alcune sono anche riuscite) di saltare la fila e farsi vaccinare senza appartenere a una delle categorie attualmente sottoposte a campagna vaccinale.
Furbetti del vaccino anche in Canavese
Ancora una volta purtroppo qualcuno dimostra di voler approfittare di un'emergenza per il proprio tornaconto. Non solo, in Canavese, non solo in Piemonte ma in tutta Italia stanno spuntando inchieste sui "furbetti del vaccino", persone che senza averne alcun diritto si iscrivono alla piattaforma di prenotazione fra le categorie attualmente sottoposte a campagna vaccinale e usufruiscono della dose.
La denuncia del commissario Asl To4 Vercellino
Come detto questa scorretta pratica è avvenuta anche in Canavese. A denunciare i fatti è il commissario Asl To4 Luigi Vercellino. «In questa fase di vaccinazione - spiega - stiamo prenotando direttamente sulla nostra piattaforma gli appartenenti alla categoria professionale raccolta in quella che abbiamo definito Fase-1 allargata». In particolare si tratta degli appartenenti agli ordini sanitari, ai collaboratori esterni dell’Asl, manutentori delle strutture sanitarie, passando poi per gli informatori medici o oltre figure vicine al mondo medico. «Ebbene - continua Vercellino - queste persone che si iscrivono lo fanno attraverso un’autocertificazione, sotto la propria responsabilità, che in prima istanza non possiamo verificare perché per privacy non abbiamo accesso ai database per verificare la veridicità delle dichiarazioni fatte. Ma da alcuni controlli fatti a posteriori, sono saltate fuori una quindicina di persone che hanno autocertificato di far parte di una determinata categoria professionale, dichiarando il falso, per poter accedere alla vaccinazione». Insomma, giusto per fare degli esempi, c’è chi ha sostenuto di essere assistente di poltrona di un dentista, piuttosto che informatore medico senza esserlo per poter essere vaccinato anche senza averne titolo, perché di fatto non fa parte delle categorie oggetto della campagna: si sono “imbucate”. «Ovviamente faremo segnalazione alle autorità, perché è un reato dichiarare il falso nei documenti dell’Asl». Tutto questo per dire che se anche nell’immediato della prenotazione non ci sono controlli, a stretto giro di posta vengono poi fatti e in caso di dichiarazioni mendaci, si incappa nella denuncia.
Furbetti, probabilmente, spaventati da questa terza ondata (come i il resto della popolazione: dunque, ciò non li giustifica) che sta colpendo ovviamente anche il Canavese.