I costi di Cinema all'aperto a Caselle non sono aumentati
I fondi stanziati per l'iniziativa hanno portato nelle ultime settimane ad una serie di botta e risposta.
A Caselle Torinese l'emergenza sanitaria non fa lievitare i costi del “Cinema all'aperto”.
I costi di Cinema all'aperto a Caselle non sono aumentati
L'emergenza sanitaria non ha fatto aumentare i costi dell'iniziativa “Cinema all'aperto”. Arrivano delle precisazioni riguardo l'iniziativa che in questi giorni è in programma in quel di Caselle e che alla fine ha sollevato una serie di discussioni in città.
La diatriba d'estate
Dopo il botta e risposta di tre settimane fa sui fondi stanziati per la rassegna, l'assessore Erica Santoro intende dare ulteriori chiarimenti alla luce delle conferme avute dagli uffici nei giorni scorsi: “Prima di tutto ci tengo a precisare che i costi non sono aumentati rispetto al 2020. Seconda cosa nessun fondo dal capitolo emergenziale è stato distratto per pagare questa manifestazione. Sorprende che un consigliere di lungo corso e presente nell’Amministrazione comunale ormai da tempo (Andrea Fontana ndr) non sappia che i fondi sono vincolati a ciascun specifico capitolo di bilancio e non possano essere utilizzati per qualcosa di diverso. Quindi, ribadisco che il cinema all’aperto è stato finanziato con i soldi del capitolo cultura e non con altro. Il cinema all’aperto , organizzato dal Comune, è niente più che il contributo della città a un graduale ritorno alla normalità e un momento imprescindibile di svago per i cittadini”.
Annullata la prima serata
Il calendario delle serate cinematografiche prevedeva tre date nel cortile di palazzo Mosca: il 12 luglio con “Deadpool”; lunedì 19 con “Il Piccolo Yeti” e, per finire, al 26 luglio sarà proietatta la commedia “Se mi vuoi bene”, tutte con ingresso gratuito. Osserva il consigliere Andrea Fontana: “Mi risulta che il primo appuntamento sia stato annullato. La motivazione ufficiale è stata la presenza della pioggia, ma probabilmente non avevano adesioni. Inoltre la pellicola era vietata ai minori per l'uso di un linguaggio abbastanza colorito”. Replica Santoro: “Se interpellata, risponderò nelle sedi opportune, cioè in Consiglio comunale”.