Il Cammino della Sindone: i sentieri percorsi dal Sacro Telo

Serata a Lanzo Torinese sui due tracciati resi fruibili a pellegrini ed escursionisti.

Il Cammino della Sindone: i sentieri percorsi dal Sacro Telo
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Il cammino della Sindone: i sentieri percorsi dal Sacro Telo. Nelle Valli di Lanzo.

Il cammino della Sindone: i sentieri del Sacro Telo

Venerdì 22 marzo, alle 21, presso la sede Cai di Lanzo, Franca Giusti e Vanni Cagnotto presentano “Il Cammino della Sindone: i sentieri delle Valli di Lanzo percorsi dal Sacro Telo”, una serata alla riscoperta degli antichi sentieri e delle testimonianze sindoniche.

Testimonianze sindoniche

«Le testimonianze Sindoniche superstiti disseminate nelle Valli di Viù e di Ala costituiscono la preziosa testimonianza di una devozione popolare mantenutasi viva nel tempo - spiegano gli organizzatori della serata - e, ancora oggi, molte se ne trovano lungo queste antiche vie di collegamento da Chambery a Torino, vie attraverso cui la Sacra Reliquia fu trasferita nel XVI secolo». Durante i trasferimenti documentati nelle Valli di Lanzo, uno nel 1535 ed un altro nel 1578, la popolazione locale ebbe modo di conoscere la Sindone.

Primo percorso

Il primo percorso segue una mulattiera che, arrivando dalla piana di Ciriè, da Germagnano conduce a Pessinetto, Mezzenile e Ceres e, passando sulla destra orografica della Stura, raggiunge Ala attraverso il cinquecentesco Ponte delle Scale, oggi crollato, per poi salire a Balme.

Secondo percorso

Il secondo percorso partendo da Torino, dal castello di Lucento, dove il Duca Emanuele Filiberto nel 1578 aspettava l’arrivo della Sindone, segue la mulattiera da Val della Torre verso il Colle della Portia, attraversando Richiaglio (Biolaj), Venera, Lemie, Usseglio, Malciaussia, per salire al colle Autaret e da qui ad Avèrole (Bessans), in circa 13 ore di cammino.

Tracciati  resi fruibili

Grazie a queste testimonianze ed alle fonti storiche, con il sostegno dei Lions nel loro primo centenario, il contributo di Parole e Segni di Vanni Cagnotto e con l’associazione ChaTo, è stato possibile ritracciare e marcare, con un apposito segnavia, i due percorsi e renderli fruibili al pellegrino ed all’escursionista.

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