Il feretro «scortato» da un’ambulanza per l’ultimo saluto a Franco Giorgis
Socio fondatore del Comitato locale di Croce Rossa, si è spento a 89 anni
Il feretro «scortato» da un’ambulanza per l’ultimo saluto a Franco Giorgis. Socio fondatore del Comitato locale di Croce Rossa, si è spento a 89 anni.
Il feretro «scortato» da un’ambulanza per l’ultimo saluto a Franco Giorgis
Mondo del volontariato in lutto a Cuorgnè: ieri la città ha dato il suo ultimo saluto a Franco Giorgis, socio fondatore del Comitato della Croce Rossa Italiana di Cuorgnè. Il carro funebre che ha portato la salma di Franco alla chiesa parrocchiale di San Dalmazzo è arrivato scortato da un’ambulanza della Cri, e il feretro è stato accompagnato dentro al luogo di culto dai volontari del Comitato con il proprio stendardo levato. In tanti tra amici, familiari e conoscenti hanno voluto assistere ai funerali celebrate da don Ilario Rege Gianas, esequie sentite che si sono concluse con la preghiera della Croce Rossa.
La sua vita
Classe 1934, Giorgis ha lavorato tutta la vita a Cuorgnè nell’azienda Sata dei Cinotto. «Da sempre la sua vita, con la moglie Germana - ricorda Luciano Colombatto, presidente della Cri di Cuorgnè -, è stata dedicata al lavoro e alla famiglia». Con l’avvicinarsi della pensione, negli anni ’90, iniziò ad occuparsi anche di volontariato avvicinandosi alla allora neonata postazione di San Colombano della Cri, che diventerà poi, negli anni, il comitato di Cuorgnè. «Sono ormai trent’anni fa: a Cuorgnè - prosegue Colombatto -, a quel tempo eravamo al debutto e la sede provvisoria era a San Colombano», e nella sua nuova attività di volontario Giorgis mise tutta la sua esperienza lavorativa come autista. «Per il suo lavoro Franco si recava quotidianamente presso le ditte meccaniche di tutto il Canavese e in quelle dedicate all’automotive di Torino. Una esperienza che lo aveva agevolato una volta diventato volontario: era sempre disponibile per le richieste di trasporto degli infermi nel nostro territorio».
Con la CRI
Per la sua attività di volontariato venne anche insignito di due medaglie al merito della Croce Rossa. Con l’arrivo del covid nel 2000, per ovvie ragioni di sicurezza, vista l’età, la sua attività nel comitato di Cuorgnè si fermò, ma il suo nome è, comunque, sempre rimasto tra gli elenchi dei volontari, anche se non più attivo. «Il suo ricordo è ancora presente nei cuori di noi volontari più anziani che abbiamo avuto l’occasione di condividere con lui questa attività. Era una persona buona e sempre disponibile con tutti». Franco lascia la moglie Germana, la figlia Nicoletta con Silvano e i nipoti Ramona, con Alessandro e il piccolo Kevin, e Alessio con Dori.