Il giudice ha deciso: «Non è un terrorista» così El Madhi è tornato subito in libertà
Il trentenne è stato condannato solo per l’aggressione all’imam di Torino a 12 mesi di reclusione

Il giudice ha deciso: «Non è un terrorista» così El Madhi è tornato subito in libertà. Il trentenne è stato condannato solo per l’aggressione all’imam di Torino a 12 mesi di reclusione.
El Madhi è tornato subito in libertà
Non è un terrorista». La sentenza del gup di Torino Benedetta Mastri scagiona il trentenne Halili El Madhi, nato all’ospedale di Ciriè che, almeno sino al suo primo arresto del 2015, risiedeva nel centro storico di Lanzo, con i suoi familiari. Una famiglia d’origine marocchina che si era subito integrata, con il padre grande lavoratore. Per la procura di Torino era il “filosofo dell’Isis” ma noi de “Il Canavese” lo avevamo sempre definito, in tutti questi anni, “terrorista virtuale” perchè il ragazzo mai aveva compiuto azioni concrete (neppure una scritta sui muri ndr) ma si era imbottito di slogan inneggiando sui social parlando di “martirio” e “battaglia”. Il suo avvocato difensore Wisam Zref ha spiegato ai cronisti che: «El Madhi E’ stato assolto perchè mancavano i presupposti per la sussistenza del reato. Non aveva mai avuto contatti diretti, o indiretti, con appartenenti all’organizzazione terroristica». Più che un terrorista un mitomane? «Sono una cellula dormiente e presto passerò all’azione per neutralizzare il nemico... Sto per passare dalle parole ai fatti...» raccontava in carcere a chi cercava di convincerlo a un percorso di deradicalizzazione.
Primo arresto
Il suo primo arresto, nel marzo del 2015: quando era finito nel mirino della Procura di Brescia per terrorismo. Poi nel 2018 il giovane era tornato a destare l’attenzione dell’Antiterrorismo italico e arrestato a seguito del blitz della Polizia di Stato, su mandato della Procura di Torino con successiva condanna a 6 anni e 9 mesi di reclusione. Il procuratore aggiunto Emilio Gatti e il pm Davide Pretti, riferendosi all’ultimo procedimento penale, così descrivevano El Madhi: «Ha partecipato all’organizzazione terroristica denominata Stato islamico (il Daesh ndr) rifiutando ogni forma e tentativo di deradicalizzazione quando era in carcere. Si dichiara con orgoglio un appartenente dell’Isis...».
Picchiato l’imam
Ma, evidentemente, il gup Benedetta Mastri non ha tenuto conto del passato e lo ha condannato a 12 mesi per l’aggressione all’imam della moschea torinese di via La Salle, avvenuta l’8 dicembre del 2023. A farne le spese il religioso che era finito al Pronto Soccorso con un dente rotto al grido di: «Ipocrita, perchè non mandi i musulmani a combattere in Palestina contro Israele?».
Adesso è in libertà
Adesso il giudice ne ha disposto la scarcerazione dal penitenziario di Sassari, dov’era detenuto dopo il suo ultimo arresto del maggio 2024. Il giovane, attualmente senza fissa dimora, tornerà presumibilmente a Torino o nell’hinterland Torinese. Dove la Digos riprenderà, com’è avvenuto negli anni passati, a monitorarlo. Pare di leggere il capitolo di un romanzo senza fine... Per la “gioia” dei contribuenti.