Se n'è andato all'età di 83 anni

Il mondo dei motori ha detto addio a Marcello Garbolino

Originario di San Francesco al Campo, era molto conosciuto ed apprezzato in tutto il Ciriacese.

Il mondo dei motori ha detto addio a Marcello Garbolino
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Era da tutti considerato un vero mago. Il mondo dei motori ha detto addio a Marcello Garbolino.

Il mondo dei motori ha detto addio a Marcello Garbolino

Addio a Marcello Garbolino,  da moltissimi conosciuto come il “mago dei motori”. Lo stimato meccanico canavesano è nei giorni scorsi all'età di 83 anni, all'ospedale di Ciriè, stroncato dal Covid 19. Con lui se ne va un altro personaggio molto conosciuto ed apprezzato in tutto il territorio, in particolare del Ciriacese, dove è stato una vera istituzione per chi ama le due ruote.

Classe '38, era originario di San Francesco

Così lo ricorda il figlio Claudio: «Mio padre abitava a Ceretta da tanto tempo ma il suo cuore era rimasto a San Francesco, il paese natio. Lì aveva gli amici d'infanzia e i coscritti del 1938. Ringrazio la rappresentanza della leva che ha presenziato, durante i funerali di giovedì 25 marzo, nella parrocchiale. Mio padre era rammaricato di non essere più riuscito a partecipare ai raduni per motivi di salute».

Da giovanissimo ha imparato i trucchi del mestiere

Marcello inizia giovanissimo a lavorare come dipendente per un'azienda. Qui impara tutti i trucchi del mestiere. Per gran parte della sua vita ripara soprattutto le macchine utensili. Conseguita la pensione, nei primi anni '90, diventa un valido aiuto per il figlio Claudio, nell'officina autotecnica di Ceretta. Per trent'anni da' una mano a riparare i motori delle auto e delle vetture da corsa.

Amava in particolare il motocross

«Costituiva un punto di riferimento per molti - aggiunge il figlio Claudio - I suoi macchinari preferiti erano il tornio e la fresa. Mi ha affiancato per tre decenni, con grande costanza e passione». Nel tempo libero Marcello seguiva le gare di motocross. Inoltre era un vero appassionato di due ruote.

Un modello che preferiva? La Gilera...

«Il suo modello preferito era la Gilera. Le acquistava per metterle a posto. Al momento sono custodite in un locale che costituisce la piccola collezione di famiglia. Due anni fa aveva perso la moglie Luigina, insieme allo stimolo di darsi da fare. Tuttavia, nonostante gli ostacoli che l'esistenza gli aveva messo davanti, era in grado di montare e rimontare un motore senza guardarlo. Il mio rammarico è averlo visto andare via e, una volta raggiunto l'ospedale, di non essere riuscito a fare di più per lui. Mi sembra di non averlo ripagato abbastanza per tutto ciò che ha dato a me».

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