San Giorgio Canavese

Il muretto della discordia va in tribunale e il giudice (per ora) dà ragione al privato

I giudici hanno sospeso il provvedimento in via cautelare, ma per il Comune «l’ordinanza di demolizione era fondata sulla documentazione prodotta dall’Ufficio tecnico»

Il muretto della discordia va in tribunale e il giudice (per ora) dà ragione al privato
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Il muretto della discordia va in tribunale e il giudice (per ora) dà ragione al privato

Il muretto della discordia tra la pasticceria Giovetti e il Comune di San Giorgio

Il muretto della discordia, per ora, non verrà toccato e la pasticceria Giovetti può tirare un sospiro di sollievo. Il tribunale amministrativo regionale del Piemonte ha, infatti, accolto il ricorso della Società Greni Food, annullando la decisione del Comune di San Giorgio che aveva disposto la demolizione del muro al confine con la sua proprietà. La recinzione in cemento armato e la soprastante ringhiera metallica, costruiti nel 1980, erano stati considerati abusivi dall’amministrazione comunale (rappresentata dall'avvocato Marco Yeuillaz) e dal Consorzio Est Orco (rappresentato dagli avvocati Stefano Cresta e Mara Fosforo) a causa della presenza sottostante di un tubo di canalizzazione che alimenta un fosso irriguo.

I fatti

Sulla base di una segnalazione del Consorzio, il 23 dicembre 2023 un sopralluogo aveva, infatti, registrato in più punti segni di cedimento della recinzione e spinto l’amministrazione sangiorgese a emanare, l’8 aprile scorso, un’ordinanza di demolizione del muro, considerato responsabile del degrado del tubo. Di contro, la pasticceria Giovetti (difesa dall’avvocato Danilo Pastore) ha sempre sostenuto la legittimità della propria recinzione, dichiarando che le autorizzazioni necessarie erano state ottenute nel 1979 e che la presenza del tubo non ne giustificava l’abbattimento. Il giudice della seconda sezione del TAR Gianluca Bellucci ha allora sospeso in via cautelare l’ordinanza comunale, dando ragione alla Società che per il momento non dovrà demolire il muro. E ha reso nulla anche la procura affidata dall’ex sindaco Andrea Zanusso all’avvocato Marco Yeuillaz il 10 giugno 2024, quando ormai il voto aveva decretato l’elezione del suo successore.

Una nuova procura

Così il nuovo sindaco Marco Baudino, l’8 luglio, ha dovuto conferire a Yeuillaz un secondo mandato. “Abbiamo fatto una nuova procura – spiega il primo cittadino – perché nel frattempo è cambiato il sindaco e volevamo essere sicuri che non ci fossero problemi burocratici. Siamo fiduciosi perché l’Ufficio tecnico ha operato in base ai documenti depositati e in forza di questo lavoro avevamo emanato l’ordinanza di demolizione. Ma sulla vicenda ora pende un ricorso e spetterà a chi di dovere valutare se sia stato fatto tutto correttamente”. La prossima udienza è fissata davanti al tribunale amministrativo il 6 novembre 2025. La disputa legale continua.

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