Ambiente

Il Post mortem della discarica di Vespia potrebbe essere a carico dei Comuni

Sulla copertura finanziaria la netta presa di posizione della Regione

Il Post mortem della discarica di Vespia potrebbe essere a carico dei Comuni
Pubblicato:
Aggiornato:
Il Post mortem della discarica di Vespia potrebbe essere a carico dei Comuni.

Il Post mortem

Potrebbe essere a carico dei Comuni il Post mortem della discarica di Vespia. Sulla copertura finanziaria per il post-mortem di Vespia arriva la netta presa di posizione della Regione. Si tratta di un «fulmine a ciel sereno» per l’esecutivo Mazza, che in consiglio comunale aveva sottolineato l’importanza di non far ricadere «i costi del “dopo chiusura” sulle tasche dei cittadini castellamontesi». Tuttavia, da Torino evidenziano che, se mancheranno dei soldi per la gestione di questa fase, a dover mettere «mano al portafoglio» saranno proprio i Comuni che hanno usufruito della discarica in questi anni.

Le dichiarazioni

«Allo stato attuale non si ravvisano eventualità di intervento da parte della Regione Piemonte, né sono previsti fondi a disposizione per eventuali attività, trattandosi di un impianto di discarica in gestione ordinaria, in presenza di un soggetto gestore regolarmente autorizzato. In ogni caso, in merito agli oneri relativi alla gestione delle discariche esaurite e in conduzione “post mortem” si evidenzia che la legge regionale 1/2018, all’articolo 33, comma 4, nel disciplinare le modalità di fusione dei consorzi di bacino, affronta la questione stabilendo che… eventuali carenze e inadeguatezze di tali fondi ricadono sui comuni che hanno usufruito degli impianti e sono da questi comuni finanziariamente reintegrati in proporzione ai rifiuti conferiti in discarica lungo tutto il periodo di coltivazione della stessa» è la risposta contenuta in una relazione scritta dalla Direzione Ambiente, Energia e Territorio - Settore Servizi ambientali della Regione e sollecitata dal consigliere comunale di minoranza, Giovanni Maddio.

Il commento dall'opposizione

«La risposta della dottoressa Paola Molina deve far riflettere – sottolinea Maddio – Gli accantonamenti per il post mortem di Vespia sono un problema serio. L’Amministrazione non può fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia o peggio passare la patata bollente ad altri enti. Un sindaco dovrebbe conoscere come funzionano certi iter burocratici. Non basta dire solo “no”. Bisogna andare a chiusura del sito, ma solo con la certezza di aver risolto tutte le criticità pregresse. E’ il momento giusto, visto che c’è un gestore che ha già sistemato alcune problematiche pregresse, di sedersi al tavolo con lui e discutere del futuro dell’impianto. Altrimenti saranno ancora una volta i Comuni a pagare il prezzo più alto».
Seguici sui nostri canali