Il sindacato denuncia furti di identità
Le vittime del raggiro sono circa 80: credevano di aver rinnovato la tessera con lo storico sindacato e invece...
Il sindacato denuncia furti di identità per appropriarsi delle quote di iscrizione
Il sindacato denuncia furti di identità
Furti d’identità per intascare le quote di iscrizione al sindacato: ad accorgersi di quanto stava accadendo, segnalando anche la vicenda alla Procura tramite un esposto lo scorso 20 ottobre, è stata la SPI-Cgil di Cuorgnè. Le vittime del raggiro, infatti, sono state circa 80 persone che credevano di aver rinnovato la tessera con lo storico sindacato a cui erano iscritti da sempre, mentre in realtà, nel momento in cui si sono recate presso la sede cuorgnatese per richiedere servizi fiscali, hanno scoperto di aver dato la disdetta e di aver aderito all’Associazione Italiana Lavoratori e Pensionati.
Alle spalle
Tutto ciò a loro insaputa. «Abbiamo subito convocato gli interessati per capirne di più - commentano Gigi Bellotto e Alfredo Ghella, che con Demetrio Vazzana, segretario generale di Spi-Cgil Torino, e Franco La Tona, segretario provinciale, stanno seguendo la vicenda - A quel punto, prima di denunciare, con l’aiuto dell’ufficio legale, che ha avuto accesso agli atti, abbiamo fatto un censimento dei casi ed abbiamo notato che le firme sui moduli di delega, presentata all’Inps per seguire le pratiche fiscali, e di disdetta dal nostro sindacato erano differenti da quelle presenti sul documento di identità, quindi erano illegittime». In questo caso, come sottolineano i sindacalisti, il raggiro è stato messo in atto per rubare le quote di iscrizione al sindacato ma, avendo avuto accesso ai dati sensibili, i malfattori avrebbero anche potuto fare di peggio.
Mercato libero, ma...
«Sappiamo che il mercato del tesseramento è libero, ma i pensionati, che possono non essere tra le categorie di persone più a loro agio con la tecnologia ed i sistemi telematici, sono anche quelli più a rischio di truffa. Sono sempre più numerose le associazioni che hanno chiesto all’Inps di poter fornire servizi fiscali come compilazione di 730 o domande di pensione - commentano dalla Spi-Cgil, che conta circa 10.000 iscritti sul territorio canavesano - Per questo motivo chiediamo che ci siano regole chiare e che vengano rispettate, mettendo fuori legge chi non lo fa. Siamo d’accordo con la competizione se ci sono regole da osservare, ma senza di esse saranno sempre i soggetti più deboli ad essere colpiti. Occorre una legge sulla rappresentanza: questo è stato un fenomeno provinciale, e con la denuncia dei coinvolti sembra essersi fermato, ma si tratta comunque di reati, il furto d’identità e la truffa, che per di più colpiscono una categoria fragile, da denunciare con durezza: c’era anche chi pensava che avrebbe potuto subire il furto della pensione, passando così dalla preoccupazione alla paura». I truffatori hanno avuto la capacità, ma anche la sfortuna, di andare a toccare una struttura forte come la Cgil che, nonostante tutto, ha risposto prontamente: «Il sindacato non va confuso con le associazioni, dove ci sono persone capaci di agire in malafede come si è visto e si fa in fretta a trovarsi in condizioni non ottimali se non si presta la dovuta attenzione. Il sindacato confederato è sempre una garanzia».