la denuncia del Nursind

Infermiera aggredita in Pronto soccorso a Ivrea, il sindacato: "Siamo seriamente preoccupati"

"Purtroppo abbiamo la sensazione che sul problema aggressioni non se ne voglia nemmeno più parlare, perché è visto come di difficile risoluzione, se non addirittura irrisolvibile"

Infermiera aggredita in Pronto soccorso a Ivrea, il sindacato: "Siamo seriamente preoccupati"
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Infermiera aggredita in Pronto soccorso a Ivrea, il sindacato: "NURSIND: Problema irrisolto. Siamo seriamente preoccupati anche per i colleghi delle cure domiciliari che si ritrovano soli".

Infermiera aggredita in Pronto soccorso a Ivrea

Un nuovo episodio di violenza si è verificato ieri pomeriggio, giovedì 4 luglio 2024, presso il pronto soccorso di Ivrea, dove un'infermiera è stata aggredita da un paziente sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Fortunatamente, l'operatrice sanitaria ha riportato solo una contusione a un dito durante la procedura di posizionamento di un accesso venoso, ma l'incidente avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi. Questo evento riaccende i riflettori su una problematica crescente e preoccupante: le aggressioni al personale sanitario. Il sindacato Nursind si dice preoccupato per la situazione chiedendo un intervento urgente.

Il sindacato

È di ieri pomeriggio l'ennesima aggressione ai danni di un'infermiera che lavora presso il pronto soccorso di Ivrea.
Per dovere di cronaca non si tratta di un paziente in stato di alterazione da sostanze stupefacenti o alcool come avvenuto in altre situazioni, ma sottoposto a TSO.
La collega fortunatamente ha riportato solo una contusione a un dito della mano durante la procedura di posizionamento di un accesso venoso al paziente, ma poteva sicuramente andare peggio.
Nei mesi scorsi si era partiti con buone intenzioni nel voler affrontare la problematica aggressioni, dopo che ne erano state denunciate 4 in appena 10 giorni.
Si era deciso così di aprire un tavolo con i vari attori e il Sindaco di Ivrea.
Il primo marzo c'era stato il primo incontro con un'assenza comunque pesante.
Infatti le forze dell'ordine pur avendo dato la propria disponibilità ai vertici dell' aslto4, per motivi sconosciuti alle organizzazioni sindacali, a quel tavolo non si erano mai seduti.
Dopo il 1 marzo ci eravamo lasciati con degli impegni precisi.
Uno tra tanti c'era l'impegno di convocare il tavolo bimestralmente e di estenderlo non solo agli altri presidi ospedalieri e Sindaci, ma anche ai distretti dove sono in continuo aumento le aggressioni al personale infermieristico impegnato nelle cure domiciliari.
Infatti oltre ai pronto soccorso, spdc e ai reparti di degenza, anche il personale delle cure domiciliari è spesso vittima di aggressioni.
In questo caso rispetto ai reparti ospedalieri la situazione è potenzialmente ancora più pericolosa.
Gli infermieri che prestano cure al domicilio del pazienti infatti, si trovano soli e in un'ambiente a loro sconosciuto.
Auspichiamo che il Direttore Generale riprenda in mano in tempi rapidi il tema aggressioni, perché se è vero che è diffuso a livello nazionale, ricordiamo che il datore di lavoro ha l'obbligo di tutelare la salute dei dipendenti e
alcune aziende italiane, sono state condannate a risarcire il personale per i danni subiti.
Come sindacato non vorremmo arrivare a chiedere risarcimenti per le aggressioni ai danni dei dipendenti, ma prevenirle.
Purtroppo abbiamo la sensazione che sul problema aggressioni non se ne voglia nemmeno più parlare, perché è visto come di difficile risoluzione, se non addirittura irrisolvibile.
Però i problemi vanno affrontati e se non ci si siede a un tavolo, non potranno fare altro che peggiorare ulteriormente, con situazioni che in alcuni casi sono sfociate in tragedie.

Giuseppe Summa
SEGRETARIO NURSIND TORINO

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