Ciriè

Infermieri "sorvegliati" al Pronto Soccorso

Il sindacato Nursing Up denuncia l'abuso.

Infermieri "sorvegliati" al Pronto Soccorso
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Infermieri "sorvegliati al Pronto Soccorso di Ciriè. La denuncia arriva dal  sindacato di categoria.

Infermieri "sorvegliati"

Infermieri “sorvegliati a vista” da controllori dell’azienda AsTo4. Il segretario regionale del sindacato infermieri Nursing Up Claudio Delli Carri all’attacco: «Si tratta di una situazione inaccettabile. La Regione intervenga per bloccare subito questa assurdità che si configura come un vero abuso». Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni chiede l’immediato intervento dell’assessorato alla Sanità per una situazione gravissima che si sta verificano, pare da tempo, nel presidio di Ciriè dell’Asl To4.

Diverse segnalazioni

«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni dai dipendenti del presidio ospedaliero di Ciriè che parlano di continui controlli “a dir poco asfissianti” da parte dei responsabili aziendali di presidio sugli infermieri e sui professionisti della sanità che lì operano, in particolare presso il Pronto Soccorso. I controlli, incomprensibili per natura e per realizzazione, sarebbero talmente asfissianti che i “controllori” sarebbero paragonati a delle “telecamere umane” che in ogni momento sorvegliano “a vista” l’operato degli infermieri. Se ciò verrà confermato si tratta di una gravissima violazione del contratto e della dignità, oltre che dei diritti, dei dipendenti e degli infermieri».

"Situazione assurda..."

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up prosegue: «Si tratta di una situazione assurda, inspiegabile e controproducente. Inoltre, alle richieste di chiarimento degli infermieri che lavorano al presidio di Ciriè, l’amministrazione pare non abbia mai dato spiegazioni chiare. Riteniamo che l’assessorato debba approfondire nel più breve tempo possibile che cosa stia accadendo a Ciriè, intervenendo perché si ponga fine a quello che riteniamo un vero abuso. Gli infermieri e i professionisti sanitari devono lavorare in un ambiente sicuro e sereno. In assenza di risposte concrete e se tale comportamento non venisse subito fermato, siamo pronti a ricorrere agli uffici competenti per fare chiarezza sull’accaduto».

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