Eporediese

Ingiurie al dibattito l'ex consigliere comunale dovrà risarcire 9 sindaci

La sentenza di primo grado, emessa lunedì 18 maggio, ha riconosciuto il danno di immagine.

Ingiurie al dibattito l'ex consigliere comunale dovrà risarcire 9 sindaci
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Ingiurie al dibattito l'ex consigliere comunale dovrà risarcire 9 sindaci.

Ingiurie al dibattito

Per le ingiurie al dibattito sui migranti, organizzato a Strambino nel 2015, l'ex consigliere comunale di Scarmagno dovrà risarcire 9 sindaci. Qual è il limite che separa la critica politica dalla diffamazione bella e buona? Un risposta in tal senso è stata data dal giudice del Tribunale di Ivrea Matteo Buffoni che ha condannato l’ex consigliere di Scarmagno Paolo Puppato a risarcire ben 9 amministratori comunali del territorio: Savino Beiletti, ex sindaco di Strambino, e presidente del CissAc, Sonia Cambursano, attuale primo cittadino, Valerio Grosso di Montalenghe, Michele Borgia di Perosa, Oscar Ferrero di Romano, Pier Luigi Bot Sartor, ex sindaco di Scarmagno, Angelo Parri di Mercenasco, Silvana Rizzato e Domenico Foghino, sindaco ed ex primo cittadino di San Martino.

La vicenda

La vicenda risale al 21 aprile 2015 quando i 9 amministratori partecipano a un dibattito su un tema oggi come allora caldissimo: la gestione degli immigrati. L’incontro, complice anche alcune forme di protesta sorte nel corso della serata, si è rivelato accesissimo. L’apice della tensione è stato toccato proprio durante l’intervento dell’ex consigliere, il quale ha mosso pesanti accuse contro Savinio Beiletti, presente in qualità di presidente del Ciss-Ac di Caluso, il consorzio dei servizi socio assistenziali, e contro gli amministratori pubblici.

Il verdetto

Dopo aver atteso le scuse ufficiali, i politici, rappresentati dallo studio legale Pane e Stabile, hanno deciso di procedere per vie legali, denunciando Paolo Puppato per diffamazione. La sentenza di primo grado, emessa lunedì 18 maggio, ha riconosciuto il danno di immagine. «Ben più del risarcimento – spiegano le parti – per noi è importante il significato di questa prima sentenza. Speriamo che in futuro possa cambiare l’atteggiamento dei cittadini nella dialettica politica e che le critiche, legittime, vengano espresse in contesti di dialogo più sereni».
Davide Maccone

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