I controlli

La corsa della benzina non si ferma

La Guardia di Finanza sta effettuando controlli per evitare la speculazione.

La corsa della benzina non si ferma
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La corsa della benzina non si ferma e anche se in Canavese, estraneo alle dinamiche turistiche dove tutto lievita perché ci sono i «visitatori» da spennare, il muro psicologico dei 2 euro per un litro di «verde» (al self service) non è stato ancora sfondato ma poco ci manca.

La corsa della benzina

Benzina, ma quanto mi costi? Tanto, troppo... Se il trend non cambierà (ed è difficile pensare ed immaginare come possa arrestarsi questa impennata del prezzo alla pompa) anche sulle nostre strade non sarà difficile incontrare cartelli con la cifra “2” davanti. Diversi i motivi per cui l’oro nero sta iniziando a diventare un lusso, tra questi anche la speculazione su cui si sono intensificati i controlli della Guardia di Finanza di Torino su tutta la provincia, Canavese compreso. Proprio in concomitanza dell'incremento dell'utenza stradale legata all'esodo estivo, gli interventi in tema di trasparenza dei prezzi dei carburanti a tutela dei cittadini l’occhio vigile dei baschi verdi sta intensificando le verifiche e gli accertamenti nei distributori del territorio.

I controlli continuano

Per quanto riguarda l'area Piemontese in particolare, nei primi 15 giorni di agosto, sono stati effettuati una sessantina di controlli (una ventina presso distributori autostradali) riscontrando violazioni nel 27% delle ispezioni complessive. Nella provincia di Torino sono state riscontrate 14 violazioni che hanno riguardato la mancata corrispondenza con i prezzi della pompa, la non idonea visibilità dei prezzi, la mancata indicazione del prezzo medio (una delle misure introdotte del Governo a contrasto del fenomeno del rialzo), il prezzo effettivamente praticato più alto di quello comunicato e l'omessa comunicazione, da parte degli operatori del settore, dei prezzi praticati (mediante apposito portale "osservaprezzi carburanti"); c’è chi per 6 volte ha omesso di farlo e, ovviamente, è stato sanzionato di conseguenza. L'intensificazione dei controlli rientra in un piano d'azione che proseguirà nei prossimi mesi ed è finalizzato a verificare il rispetto dei presidi normativamente previsti e recentemente implementati dalla Guardia di Finanza di Torino.

Occhio al prezzo

Nel frattempo, si guida con l’occhio sempre puntato sulle colonnine dei distributori alla caccia della pompa dove poter risparmiare, aspettando che il Governo intervenga. Magari sulle accise. Si pensi che ogni volta che facciamo rifornimento diamo un contributo alla Guerra d’Etiopia del 1935-1936 (0,000981 €); o per la Crisi della chiusura del Canale di Suez del 1956: 14 lire pari a 0,00723 €); o per la ricostruzione dei territori cancellati dal cedimento della diga del Vajont: attualmente sono 19 quelle applicate per un totale di 0,40 €/L a cui va aggiunta l'imposta sulla fabbricazione dei carburanti, che fa impennare l'importo finale dell'accisa a 0,73 €/L per la benzina e 0,62 €/L per il diesel. Nel frattempo il Codacons ha avviato un’azione legale anche in Piemonte sul caro-carburanti presentando una denuncia tra le altre Procure della Repubblica, anche a quella di Torino, nei confronti del Ministero dell’Economia e delle Finanze per appropriazione indebita e speculazione da aggiotaggio, con diffida a congelare i 2,2 miliardi di euro di accise incamerati solo nell’ultima settimana; e, contestualmente, nei confronti di chi potrebbe aver speculato sulle vacanze degli italiani.

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