La situazione di Rebecca rimane ancora in stand by
La giovane è in attesa di una risposta, che doveva arrivare in questi giorni.
La situazione di Rebecca rimane ancora in stand by. Nessuna risposta ancora sul futuro della fornese.
La situazione di Rebecca rimane ancora in stand by
Era attesa nei giorni scorsi una risposta positiva, affinché la situazione di Rebecca Caligiuri, la 14enne di Forno che attende di andare in Germania o Svizzera per delle visite specifiche, si sbloccasse. Invece... per il momento nulla si è mosso. Nei giorni successivi all'appello di mamma Alessia il mondo politico nazionale e regionale si era subito mosso, ponendo così l'attenzione sulla questione. Probabilmente a rallentare il tutto la situazione legata al Coronavirus, che sta toccando l'intero continente. Ma la speranza che nelle prossime ore ci sia una svolta è sempre tantissima.
La storia di Rebecca
«Siamo consci che il momento è delicato. Infatti, nessuno pretende che domani o in una sola settimana si possa risolvere la situazione. Abbiamo però bisogno che nostra figlia il prima possibile possa essere sottoposta ai controlli ed agli interventi necessari. Per questo chiedo a chi ha il potere per farlo di aprire uno spiraglio, che ci permetta di continuare a lottare contro il male». E’ l’appello lanciato da Alessia Uifuzzi, mamma di Rebecca Caligiuri , 14enne di Fono Canavese affetta da una malattia rara, che di fatto le impedisce di avere una vita normale come tutti i suoi coetanei. La giovane deve recarsi a Friburgo, in Germania, o in alternativa in Svizzera, per continuare con gli step necessari nel percorso che può permetterle di guarire dal doppio grave problema che l’affligge (ovvero la malformazione di Chiari, nonché l'ipotensione liquorale).
Una battaglia iniziata 4 anni fa...
La sua è una battaglia iniziata 4 anni fa, come spiega la mamma: «Rebecca si lamentava spesso di avere mal di testa. Dopo una serie di controlli abbiamo scoperto che ha la malformazione di Chiari, una malattia rara che colpisce il cervello ed interessa pure il midollo spinale. Le cure si sono rivelate fortemente invasive, visto che è stato necessario sottoporla a ben 8 interventi, che si sono tenuti tutti in Italia». In un secondo tempo un’ulteriore scoperta. «Ci siamo rivolti a degli specialisti - spiega mamma Alessia, che insieme a papà Fabrizio ed all’altro figlio Matteo sono costantemente vicini e supportano in ogni momento Rebecca - Siamo anche andati in America e tra i vari consulti abbiamo scoperto l’esistenza di una ipotensione liquorale, che molto probabilmente è alla base dei problemi della nostra piccola». La situazione al momento resta grave, perché Rebecca deve fare i conti con la perdita di liquido cefalorachidiano (di cui non si è riusciti per ora a risalire al punto d'origine) che le impedisce di vivere una vita normale.
La speranza per migliorare è viva
La speranza di migliorare la situazione c’è. Ed appunto arriva dall’estero, in particolare da Germania e Svizzera, dove da tempo questo tipo di problematica è conosciuta ed affrontata. «Però la situazione legata al Coronavirus ci impedisce di poter portare nostra figlia in questi ospedali specializzati. Per il momento ci è stato detto che è impossibile, ma non possiamo di fatto perdere tempo». Di qui l’idea di lanciare l’appello: «Chiediamo alla politica nazionale, alle ambasciate ed a coloro che possono intervenire di darci una mano. Solo così la nostra Rebecca potrà un giorno tornare a sorridere».