«La tua casa adesso è mia»: arrestato pregiudicato per l’estorsione commessa ai danni di un 60enne
Ancora guai per il 34enne Cristian Truisi. Già in carcere a Ivrea per altri reati specifici

Caccia il vicino di casa occupandone l’abitazione. In carcere per estorsione, è stato raggiunto da una nuova ordinanza di custodia cautelare eseguita dai Carabinieri del nucleo operativo di Venaria.
Arrestato pregiudicato per l’estorsione commessa ai danni di un 60enne
si tratta di Cristian Truisi, 34enne pluripregiudicato di Borgaro ritenuto responsabile di diverse estorsioni, commesse dal dicembre 2020, anche a danno dei propri familiari. Reati commessi anche minacciando le sue vittime con una pistola. In un caso il 34enne avrebbe costretto un pensionato di Borgaro ad abbandonare la propria abitazione costringendolo comunque a continuare a corrispondere il canone di locazione e il pagamento delle relative utenze.
“Comando io in questa casa”
La vicenda
Le disavventure di un sessantenne, alle prese con problemi di salute, che vive grazie al reddito di cittadinanza, sarebbero iniziate il primo dicembre del 2020 quando avrebbe deciso di condividere il proprio appartamento con il 34enne Cristian Truisi. Secondo l’accordo quest’ultimo avrebbe dovuto pagare parte dell’affitto e delle spese. Ma questo non è mai avvenuto. Anzi... La convivenza si sarebbe interrotta con l’arresto di Truisi. Così il proprietario di casa, non volendo più ripetere l’esperienza avrebbe cambiato la serratura. M ail Truisi, rimesso in libertà, si sarebbe ripresentato a casa del sessantenne e sfondata la porta si sarebbe installato, a forza, nell’appartamento. A questo punto inizia un vero e proprio incubo per il sessantenne: picchiato e minacciato più volte, rubato il televisore e tutti gli oggetti di valore per rivenderli. Dopo mesi di vessazioni il borgarese ha deciso di rivolgersi ai carabinieri della Compagnia di Venaria per denunciare l’accaduto.
Secondo da quanto ricostruito dai militari dell’Arma avrebbe anche obbligato un dentista ad effettuare alcune prestazioni a domicilio senza corrispondergli alcun compenso. Quindi avrebbe contattato un fabbro per alcuni lavori da effettuare e non l’avrebbe pagato. E ancora, avrebbe anche tentato, mediante minacce e violenza, di costringere un familiare e il suo socio a cedergli un autolavaggio. Le indagini a suo carico sono coordinate dal pm della Procura di Ivrea Valentina Bossi. Il giovane si trova attualmente rinchiuso nel carcere di Ivrea.