L'addio a Emanuele Celi, 50 anni, stimato commercialista, vittima di un male incurabile
L'addio a Emanuele Celi, 50 anni, stimato commercialista, vittima di un male incurabile. Il ricordo della moglie Enrica: «Un uomo buono e onesto, un padre esemplare, ecco come era mio marito».
L'addio a Emanuele Celi
Addio a Emanuele, il commercialista con la passione per il calcio giovanile. Emanuele Celi è deceduto nella serata di lunedì 26 luglio, all'età di 50 anni, per una malattia che l'ha strappato in fretta ai propri cari.
Il ricordo della moglie
Così lo ricorda la moglie Enrica Ferrando Gorin: «Una persona buona e onesta. Queste sono le prime parole che mi vengono in mente pensando a mio marito. In città era molto conosciuto per il suo lavoro da commercialista. Una professione che amava moltissimo. I clienti era soprattutto degli amici. Nel corso del tempo era diventato un confidente per tante persone che lui stava ad ascoltare, a una a una, con grande attenzione, cercando sempre di dare il giusto consiglio».
Fra famiglia e lavoro
Emanuele inizia a lavorare nello studio Cma professionisti associati poco più che ventenne. Nel frattempo porta avanti gli studi universitari e, quando consegue la laurea, viene associato allo studio di via Matteotti. Interviene la moglie Enrica: «Per qualche anno ha lavorato come consulente per una grossa compagnia, ma poi è ritornato nella dimensione aziendale ciriacese. Infatti amava il contatto diretto con l'utenza. Benchè arrivasse a lavorare anche dodici ore al giorno, non ha mai smesso di amare il proprio mestiere». Nel tempo libero si dedicava ai figli Alessandro e Matteo, entrambi molto bravi negli studi e ora alle scuole superiori. «Nonostante gli impegni di lavoro, era un padre presente e attento - continua la moglie - Era fiero dei suoi ragazzi. Inoltre era dirigente della società sportiva Nuova Lanzese 2006, dove gioca il figlio Alessandro. Con il passare del tempo si era affezionati a tutti i componenti della squadra giovanile».
L'ultimo saluto
Il funerale è stato celebrato giovedì 29 giugno nel duomo di San Giovanni. I familiari ringraziano tutti coloro che con scritti, parole di conforto e presenza sono stati vicini alla consorte, ai figli, alle sorelle Chiara e Irene, al suocero Guido Ferrando Gorin. Un ringraziamento ai medici e agli infermieri del reparto di oncologia dell'ospedale di Ciriè.