Le ruspe erano attese da anni, niente più imbuto
La strettoia rallentava tutto il traffico di quell'area canavesana.
Le ruspe erano attese da anni a Pertusio per eliminare quell'imbuto che rendeva complicata la viabilità per auto e camion.
Le ruspe erano attese da anni
Sono iniziati i lavori che interessano l’allargamento di piazza Sant’Anna nei pressi di via Parrocchia a Pertusio. Un’opera a lungo attesa, che permetterà a chi si troverà a transitare in questa zona finalmente di non doversi più imbattere nell’«imbuto» che caratterizzava la parte a ridosso dell’incrocio. Con la demolizione del vecchio casolare in disuso presente, e la messa in sicurezza della struttura subito a ridosso, viene così condotta in porto la prima parte di un progetto a più ampio respiro che l’Amministrazione comunale pertusiese stava studiando da tempo.
Un capolavoro... politico
«Quello che è stato realizzato in tale occasione è senza dubbio in capolavoro politico di tutta la nostra squadra – commenta Antonio Cresto, primo cittadino di Pertusio - ma in particolare del vice sindaco Luciano Negro Frer. E’ stato il suo lavoro certosino che ha portato all’apertura del dialogato con le famiglie Pomatto e Buffo e di conseguenza ha condotto alla cessione al Comune dell’edificio, quindi all’avvio di un opera che è senza dubbio utile per tutta la comunità». Importante in tal senso pure il grande lavoro a livello burocratico che è stato realizzato, giungendo poi all’avvio della demolizione, avvenuta appunto nei giorni scorsi. Però, come detto, al di là dell’allargamento del tratto stradale che da centro paese porta alla chiesa parrocchiale, c’è anche una seconda parte altrettanto importante.
E ora un piazzale
«Il passo successivo è il progetto e la realizzazione, sempre in questa zona, di un piccolo piazzale – spiegano insieme Cresto e Negro Frer – Uno spazio di ritrovo per i pertusiesi, dove oltre ad essere posizionata una panchina ed una fontana, verrà pure creato un piccolo monumento». Monumento speciale, realizzato con le pietre angolari di recupero che fanno parte della casa in fase di abbattimento questa settimana. «Tale progetto si lega ad una antica leggenda che riguarda il nostro paese. Proprio nel punto in cui è stata eretta nel 1826 la struttura che adesso è stata smantellata si dice sorgesse una specie di torre di avvistamento legata al castello cittadino. Una storia, appunto, che però ci piacerebbe restasse viva, attraverso questa nuova realizzazione. Ci teniamo a sottolineare che questo ulteriore progetto potremmo realizzarlo nel prossimo futuro grazie anche al prezioso contributo dell’Unione Montana Val Gallenca, che è stata ben lieta di appoggiare e sostenere la nostra idea». Infine va sottolineato che i lavori che sono in fase di completamento in questa prima parte del mese di marzo sono stati resi possibile per mezzo del contributo che il Governo ha previsto in tema di sicurezza e viabilità per i Comuni sotto i 1000 abitanti.