«Le videocamere funzionano?» a Rivarolo il dubbio di Bertot e Raimondo
La risposta dell’assessore Diemoz
«Le videocamere funzionano?» a Rivarolo il dubbio di Bertot e Raimondo.
«Le videocamere funzionano?»
La questione di una città che poco si cura della propria pulizia e immagine che da di sé, si lega, per stretta associazione di idee, anche al tema della sicurezza. E proprio a tal proposito il gruppo consiliare Riparolium, sulla questione, vuole vederci chiaro. Nel vero senso della parola. Il gruppo composto da Fabrizio Bertot e Aldo Raimondo ha depositato una interrogazione (a risposta scritta) con alcune domande inerenti alle videocamere in servizio (o meno) in città.
L’interrogazione
“Ogni qualvolta pensi che le registrazioni fatte degli impianti presenti nelle varie vie possano esserti utile per risalire all’autore di questo o quel gesto, puntuale arriva la risposta: non funzionano”.
A parlare sono i due consiglieri di opposizioni che spiegano il perché hanno voluto accendere l’attenzione su questo aspetto.
L’ultimo episodio
In particolare il riferimento è all’ultimo atto vandalico in ordine di tempo, quello di fine dicembre (tra l’altro mentre era in corso un consiglio comunale, l’ultimo che si è svolto) quando è stata gettata sotto i portici di via Ivrea quella che ai più è sembrata una vera e propria bomba carta, più che un petardo di quelli che nel periodo giravano per salutare il nuovo anno in arrivo. “Abbiamo chiesto all’amministrazione per quale ragione non si sono avute immagini utili, proprio per quell’episodio in cui è stata danneggiata parte della volta del portico dove è stato fatto esplodere quell’”ordigno”.
E le postazioni fisse…?
E tra le domande c’è anche quella in cui si pone l’accento sulle postazioni fisse, col fine di garantire la sicurezza, e quelle invece che registrano le targhe per poi sanzionare chi non è in regola col pagamento dell’assicurazione o della revisione del mezzo. “Esatto, distinzione che ci serve a capire il senso politico che questa amministrazione dà questi strumenti sì utili, ma se usato nella maniera corretta”. E aggiungono. “Ad esempio al Parco Malgrà mi chiedo perché non si possano aumentare i controlli per il decoro. O perlomeno. Aggiungere qualche cestino ed evitare che l’imballaggio dei panini del fast food, con bicchieri annessi, finiscano a terra un po’ per incuria e, soprattutto perché, non ci sono abbastanza recipienti da soddisfare tutta l’area verde”.
La risposta dell’assessore Diemoz
Sul tema di una Rivarolo più o meno sporca interviene l’assessore nonché vice sindaco Francesco Diemoz. «Sicuramente ci sono dei problemi di pulizia, questo non lo posso negare e affinché questo possa essere risolto occorre che ci sia un servizio effettuato bene, tutti i giorni, e proprio in queste ore mi sono fatto sentire da Tecknoservice per fare presente alcuni rilievi. Poi è chiaro che alcuni punti sono più critici di altri, dove ad esempio si ritrovano i ragazzi, intorno alla aree della movida, è più facile trovare rifiuti e lì, dovremo aumentare l’attenzione». E sulla siringa al parco? «Sono stato lì proprio domenica e personalmente non ho visto nulla e se c’è qualcuno che dice una cosa diversa, non lo contraddico. Certo è che rispetto a 25 anni fa quando ho fatto la tesi di laurea proprio sul Castello, la situazione è molto diversa: ai tempi sì, che il fossato era pieno di siringhe».