«Lotto ogni giorno accanto a mio figlio, malato di leucemia»
Il papà di Federico ha deciso di raccontare la sua esperienza ai nei diciottenni
Il papà di Federico ha deciso di raccontare la sua esperienza ai nei diciottenni
SAN MAURIZIO. Il coraggio di un padre. Il coraggio di parlare davanti alle persone, raccontando quello che sta vivendo quotidianamente. La sua battaglia al fianco del figlio di 14 anni, malato di leucemia. Luca Raule è stato tra i partecipanti all'incontro con i coscritti del 1999, organizzato dall'Amministrazione comunale e dalle associazioni Aido, Avis e Admo. Un grande coraggio per un papà che ha deciso di intervenire, parlare ai giovani presenti. Far comprendere loro a fondo, raccontando la sua esperienza, l'importanza della donazione. “Non è vero che i giovani di oggi non sono più quelli di una volta – ha esordito Raule – Sono uguali, devono solo imparare ad ascoltare quello che hanno dentro, essere altruisti, dialogare. C'è chi ci riesce di più, chi meno. Fa parte del carattere. Ma tutti hanno queste qualità dentro, devono solo tirarle fuori. Sono qui per parlarvi di mio figlio Federico. Ha 14 anni. Fino al 26 aprile dello scorso anno era un ragazzino come tutti. Camminava, giocava, attivo, dinamico, sportivo. Poi, da un giorno all'altro, ha scoperto di essere malato di leucemia. Solo il giorno prima dell'amara scoperta, ha giocato a calcio con gli amici, poi è andato a mangiare una pizza. Cose comuni, che fanno tutti i ragazzi della sua età. Poi la scoperta di 400mila globuli bianchi nel suo sangue, il ricovero all'ospedale di Ciriè dove gli è stata diagnosticata la malattia. La vita, da quel momento, si è rivoluzionata. Per lui, per me, per la mia famiglia. L'attesa di trovare un donatore compatibile. Purtroppo essere un famigliare, papà o fratelli che siano, non è certezza assoluta di compatibilità, come nel nostro caso. Federico, dopo attesa e ansia, ha trovato una donatrice compatibile. Ha effettuato il trapianto il 15 dicembre dello scorso anno . E' uscito dall'ospedale il 16 gennaio scorso ed ora è iniziata la parte più delicata. La riabilitazione, la speranza che il trapianto sia riuscito, la ripresa della vita. Riflettete sull'importanza della donazione – ha concluso Luca Raule – Riflettete sulla vita che può cambiare da un momento all'altro”.