Gioco d'azzardo

Ludopatia: il problema sarà al centro del convegno del PD Alto Canavese

Si terrà il 16 marzo prossimo alle ore 21 con invito aperto a tutti.

Ludopatia: il problema sarà al centro del convegno del PD Alto Canavese
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Ludopatia: il problema sarà al centro del convegno del PD Alto Canavese. Si terrà il 16 marzo prossimo alle ore 21 con invito aperto a tutti.

Ludopatia

Non sono passati inosservati i dati sulla montagna di denaro che si brucia di anno in anno in Canavese tra slot machine e scommesse varie dei Monopoli di Stato. Nel 2019 quasi 21,5 milioni a Rivarolo, 26 milioni a Leini a cui fanno eco gli 11 di Cuorgné e Castellamonte: probabilmente si parlerà anche di questi numeri nel convegno sullo ludopatie organizzato dalla segreteria dell’Alto Canavese del Partito Democratico. A spiegare il perché di questo appuntamento è la segretaria del Circolo dei Dem canavesano, Simona Appino, che nel farlo pone alcune domande: «Perché le persone si aggrappano a questa speranza di vincita così effimera? Quale disagio affrontano ? E per chi gioca in maniera compulsiva , con danni anche economici al budget delle famiglie cosa si pensa di fare? Da chi vengono seguiti? A queste domande cercheremo di rispondere con l' aiuto del Consigliere Regionale Daniele Valle che ha dato la sua disponibilità per parlarne nella nostra sede di Cuorgné il 16 marzo prossimo alle ore 21 con invito aperto a tutti. C'è però ancora una domanda che mi pongo».

Una questione anche politica

E qui il discorso da econocomico-sociale, si fa prettamente politico. «Si vuole cambiare con una modifica la legge regionale sul gioco d' azzardo per favorire l' occupazione ma il Canavese ha bisogno di queste entrate?», si chiede ma soprattutto chiede al centro destra che sta mettendo in questi giorni mano alla legge varata nel 2016 dalla Giunta Chiamparino. «Non sarebbe meglio promuovere e sostenere lo stampaggio , la manifattura, le nuove start-up che portano innovazione, creano lustro e con il lavoro che offrono danno retribuzione e dignità al lavoratore?» sembra chiedere direttamente a Claudio Leone, il consigliere regionale di Rivarolo, prima firmatario della nuova legge che la Lega vuole riscrivere. Anzi, l’ha già fatto e aspetta solo la discussione in aula e la sua approvazione, visto che può contare sul sostegno di tutto il centro destra. Consigliere, Leone, al quale già la scorsa settimana il sindaco Alberto Rostagno, attraverso le colonne de Il Canavese ha fatto sapere la sua contrarietà e stupore sul fatto che fosse proprio un membro della sua precedente Giunta il primo firmatario del dispositivo del carroccio.

L'opinione di Libera

E proprio sulla nuova norma è intervenuta con fermezza anche Libera Piemonte: «Il Consiglio della Regione Piemonte sta, in questi giorni, mettendo in discussione la legge 9/2016, che limita il gioco d’azzardo e i luoghi in cui esercitarlo, a tutela di categorie più fragili come i minori e gli anziani. Discussione assolutamente deleteria che, dovesse concretizzarsi, metterebbe a rischio le buone pratiche con cui in questi quattro anni il Piemonte ha arginato il dilagare dell’azzardo. I più recenti dati Ires sul fenomeno quantificano in quasi 500 milioni (497 per l’esattezza) di euro la diminuzione del volume di gioco sul territorio regionale, con una diminuzione delle perdite per i giocatori di 113 milioni di euro. Cifre tutt’altro che insignificanti se si considera che nelle restanti Regioni italiane, dove non esiste una legge simile, la tendenza è opposta a quella piemontese e il volume del gioco è in costante aumento. A determinare, in positivo, questi risultati sono stati soprattutto due fattori, entrambi elementi imprescindibili della norma: la creazione di luoghi sensibili (scuole, banche, strutture sanitarie), nei pressi dei quali non è possibile mettere in funzione slot machine e centri scommesse (divieto retroattivo, ossia valido anche per i punti già esistenti); e la limitazione giornaliera del gioco attraverso l’imposizione della chiusura per almeno 3 ore dei locali con le macchinette»

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