tragedia a Lecco

L’ultimo volo di Alessandro Fiorito, morto durante un volo con la tuta alare

L'ultimo saluto sabato scorso nella parrocchia di San Maurizio Canavese

L’ultimo volo di Alessandro Fiorito, morto durante un volo con la tuta alare
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L’ultimo volo di Alessandro Fiorito, morto durante un volo con la tuta alare. L'ultimo saluto sabato scorso nella parrocchia di San Maurizio Canavese.

L’ultimo volo di Alessandro Fiorito

«Cieli Blu Alex»: il saluto degli amici e dei colleghi al “comandante” com'era conosciuto dai suoi colleghi piloti. Il sanmauriziese Alessandro Fiorito è deceduto improvvisamente, in provincia di Lecco, mercoledì 21 febbraio, all'età di 62 anni, mentre svolgeva uno dei suoi sport preferiti.

Il ricordo di chi lo conosceva

Così lo ricorda la cognata Manuela: «Alessandro era una persona gentile, disponibile e generosa. Mancava mai di trascorrere del tempo con il figlio diciottenne Rodolfo e lo caratterizzava avere tantissimi amici. Alessandro molto prudente in tutte le cose che faceva. Trascorreva parecchio tempo a piegare il paracadute nei minimi dettagli perchè il lancio dipendeva soprattutto da questo. Inoltre era anche appassionato di sci alpino, in particolare la discesa libera. Ultimamente si era appassionato agli sport di mare e guidava le barche. A metà settembre 2023 l'avevano chiamato per la dimostrazione delle Frecce Tricolori che si sarebbe dovuta svolgere a Torino. Per completare la coreografia si sarebbe dovuto buttare con il paracadute. Tuttavia l'evento è stato annullato in seguito all'incidente aereo di San Francesco al Campo, in cui ha perso la vita la piccola Laura...».

La sua vita

Alessandro nasce a San Maurizio Canavese, dove cresce e frequenta le scuole. Quindi, all'età di vent'anni, si trasferisce a Gallarate, in Lombardia, per intraprendere la professione di pilota d'arei. Da trent'anni la sua sede di lavoro era l'aeroporto di Malpensa. Inizia a volare guidando gli aerei passeggeri. Ultimamente pilotava i Boeing 747 per la Cargolux, una società con sede in Lussemburgo. Nonostante vivesse nel hinterland milanese da svariati decenni, è sempre rimasto molto legato al suo paese d'origine. Nel tempo libero ci tornava volentieri. Infatti era socio dello sci club Punta Lance di Ceretta e grande tifoso della Juventus. Racconta il vicesindaco Ezio Nepote: «Alessandro era davvero molto conosciuto nella comunità sanmauriziese ed era un personaggio di primo piano. Infatti numerosissima è stata la partecipazione al funerale. Durante la cerimonia alcuni aerei hanno sorvolato i cieli di San Maurizio Canavese per rendergli omaggio. Mi ricordo con nitidezza quando svolgeva le dimostrazioni di bungee jumping sul piazzale della stazione. Inoltre, qualche anno fa, aveva tenuto una serata all'interno della sede del Gruppo Alpini, parlando delle proprie esperienze di volo e raccontando come aveva reso la sua passione un lavoro». Infatti era un tipo molto sportivo. Si era appassionato al paracadutismo dopo il servizio militare svolto a Pisa. Dopodichè era passato alla pratica del bungee jumping (che consiste nel buttarsi nel vuoto attaccati a un elastico, ndr). Parallelamente aveva portato avanti i lanci con il paracadute a Casale Monferrato e, negli ultimi anni, svolgeva la disciplina del base jumping che prevede lasciarsi cadere dalle montagne, dopo lunghe escursioni, indossando una tuta alare e, poi, aprire il paracadute in fase d'atterraggio.

Il cordoglio degli amici

Tanti i messaggi di cordoglio degli amici sui social. Scrive Gabrio: «È stato con me quasi 9 mesi in naia , alpini paracadutisti, aspettavo d'incontrarlo dopo più di 40 anni la prossima estate assieme agli altri. Gli ho sempre voluto bene e sempre nei miei pensieri era da allora. Una grande perdita». Aggiunge Leone: «Nooo ma state scherzando????? mi spezza il cuore apprendre la notizia cosi. Cieli blu Alex, ci siamo chiamati la settimana scorsa». Così lo ricorda Betty: «Sono senza parole Ale! Ti ho sentito proprio pochi giorni fa con un messaggio e ti ho detto che avevi coraggio a buttarti giù così! Ora, dopo il deltaplano, il parapendio e il paracadute, volevo provare anch'io la tuta alare. Ci siamo detti che mi avresti allenato e insegnato per farlo. Purtroppo non c'è stato tempo. Ricorderò sempre il Grande pilota che sei stato. Cieli blu, caro Alessandro».

L'ultimo saluto

La cerimonia funebre si è svolta sabato 24 febbraio nella parrocchia di San Maurizio Canavese alla presenza del figlio Rodolfo, di mamma Sergia, della sorella Grazia e del fratello Manuel, di decine di suoi colleghi piloti e centinaia di persone che lo hanno conosciuto e apprezzato in tutti questi anni. Poi il corteo funebre si è diretto al tempo crematorio di Mappano.

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